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Sedicenne travolto e ucciso a Terracina, il gemello che era con lui: “L’auto come un missile, poi il botto”

Parla il fratello gemello del sedicenne travolto e ucciso da un’auto pirata a Terracina. Si trovava con lui in quella tragica sera: “L’ho visto volare via dopo l’impatto”.
A cura di Beatrice Tominic
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Immagine di repertorio
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"Ci è arrivato alle spalle. Mi ha sfiorato. Poi ho sentito un botto. E lui è volato in aria". E l'impatto con il suo fratello gemello, due notti fa. A parlare è stato il fratello gemello del sedicenne travolto e ucciso a Terracina nella notte di Ferragosto, fra la giornata di giovedì 14 e venerdì 15 agosto. Insieme ai due fratelli si trovavano con un altro amico. Il gruppo stava rientrando a casa verso le ore 3, quando un'automobile è arrivata alle loro spalle e li ha investiti, ferendoli. Uno, il fratello della vittima, è rimasto illeso, l'amico è rimasto ferito lievemente ed è stato trasportato all'ospedale Fiorini di Terracina. Ad avere la peggio, però, il sedicenne, morto sul colpo.

Poi l'automobilista è scappato via senza prestare soccorso. Soltanto qualche ora dopo è stato rintracciato. Si tratta di un uomo di 49 anni nei confronti del quale è stato contestato il reato di omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso.

Il ricordo del fratello: "Era a pochi metri da me. E l'ho visto morire"

Il sedicenne camminava in testa al gruppo, l'automobile è arrivata alle loro spalle. "Mi ha sfiorato – ha spiegato ancora il fratello – Poi ho sentito il botto. Lui era a pochi metri da me. Ed è volato in aria".

Il gruppo stava camminando a Terracina, lungo la via costeggiata da ristoranti e alberghi e, proprio per questo, dove occorre procedere a velocità moderata. Ma tutti i testimoni sono convinti che viaggiasse ad alta velocità. C'è stato chi ha azzardato che "sembrava un missile". Non ci sono marciapiedi, ma la strada è illuminata. Erano quasi arrivati all'hotel in cui alloggiavano, il residence "Anna", quando è avvenuto il tragico incidente.

L'appello per rintraccia l'auto pirata

Non appena appreso l'accaduto, lo zio dei fratelli ha diramato un appello sui social per cercare di rintracciare l'automobile, una Lancia Ypsilon 10 di colore beige con una pesante ammaccatura su paraurti e specchietto anteriori dopo lo schianto, grazia alla quale è stato possibile risalire all'identità dell'automobilista. Al vaglio di chi indaga, utili per rintracciare l'auto pirata, le videocamere che affacciano lungo la strada.

Dopo qualche ora gli inquirenti riescono a risalire alla sua identità. Si chiama Gioacchino "Jonathan" Sacco, ha 49 anni, è originario di Cassino e ha diversi precedenti per truffa e spaccio. L'auto è stata sequestrata e lui è stato trasferito nel carcere di Latina. Si attendono nel frattempo i risultati dei test per la presenza di alcool o droghe nel sangue.

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