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Covid 19

Scuola, le 10 regole da seguire per gli alunni di Roma e del Lazio che presentano sintomi da Covid

Cosa deve fare uno studente che presenta sintomi assimilabili alla malattia da Covid-19? Ecco le regole da seguire prima di andare a scuola, quando è necessario il certificato medico e quando si potrà rientrare a scuola. Nel caso un alunno risultasse positivo al virus Sars-CoV-2 (il nuovo coronavirus) ecco l’iter che verrà seguito da ogni istituto scolastico.
A cura di Enrico Tata
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Cosa fare se uno studente è positivo o presenta sintomi assimilabili a quelli della malattia da Covid-19? Le linee guida per la gestione di un caso simile sono state redatte da un gruppo di lavoro che comprende esperti dell'Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute, Ministero dell'Istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia Romagna e Regione Veneto. Il documento è stato aggiornato al 21 agosto e si intitola ‘Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia'. Come ribadito ieri dal Ministero dell'Istruzione si tratta dell'unico documento ufficiale per la gestione di casi di coronavirus all'interno delle scuole.

1. Cosa devono fare gli alunni prima di andare a scuola

Se si presenta uno dei seguenti sintomi, l'alunno non deve andare a scuola: tosse, mal di gola, raffreddore, mal di testa, diarrea, vomito o dolori muscolari. In caso di febbre (ma anche in presenza di uno dei sintomi menzionati) l'alunno non deve andare a scuola. Tutti gli alunni devono misurare la febbre tutte le mattine, prima di recarsi a scuola, con l'aiuto di un adulto. Viene considerata ‘febbre' una temperatura corporea sopra i 37,5 gradi.

Questi i sintomi più comuni del Covid-19:

Sintomi più comuni di COVID nei bambini: febbre, tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), faringodinia, dispnea, mialgie, rinorrea/congestione nasale.

Sintomi più comuni nella popolazione generale: febbre, brividi, tosse, difficoltà respiratorie, perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea.

2. Cosa deve fare un alunno che presenta sintomi a scuola

Ecco cosa succede se un alunno presenta sintomi a scuola:

  • L’operatore scolastico segnala l'alunno con sintomatologia al Referente Scolastico COVID-19
  • il Referente Scolastico chiama i genitori dell'alunno che devono contattare il Pediatra o il Medico di Medicina Generale
  • l'alunno attende in una stanza o area separata assistito da un operatore scolastico ed entrambi devono indossare una mascherina chirurgica
  • All'alunno viene misurata la febbre
  • Il referente contatta l'Equipe Anti Covid-19 Scuola
  • L'equipe si interfaccia con il referente scolastico, con il medico e con i genitori per l'eventuale test,
  • Si valuta l'indagine epidemiologica e contact tracing.

3. Cosa deve fare un alunno che presenta sintomi a casa

L'alunno ha sintomi e resta a casa:

  • I genitori devono informare il pediatra o il medico di famiglia
  • I genitori devono comunicare alla scuola l'assenza per motivi di salute
  • Il pediatra o il medico e il referente scolastico contattano l'Equipe AntiCovid-19
  • L'equipe si interfaccia con referente, medico e genitori per l'eventuale esecuzione del test diagnostico
  • Si esegue l'eventuale test e si valuta l'indagine epidemiologica e il contact tracing

4. Cosa succede se un alunno è positivo al coronavirus

Cosa succede se un alunno è positivo al virus Sars-CoV-2? Bisogna effettuare prima di tutto una sanificazione straordinaria della scuola. La procedura va effettuata se sono trascorsi sette giorni o meno da quando lo studente è stato a scuola.

Bisogna:

  • Chiudere le aree utilizzate dalla persona positiva fino al completamento della sanificazione.
  • Aprire porte e finestre per favorire la circolazione dell'aria nell’ambiente.
  • Sanificare (pulire e disinfettare) tutte le aree utilizzate dalla persona positiva, come uffici, aule, mense, bagni e aree comuni.
  • Continuare con la pulizia e la disinfezione ordinaria.

5. Quando un alunno positivo può rientrare a scuola

Per il rientro per il rientro a scuola bisogna prima di tutto attendere la guarigione clinica, cioè deve scomparire ogni sintomo. La conferma avverrà con l'esecuzione di due tamponi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro. Se saranno entrambi negativi, l'alunno sarà guarito. In caso contrario dovrà proseguire con l'isolamento.

Se il tampone è negativo, invece, e quindi il paziente non è positivo a Sars-CoV-2, il test verrà eseguito nuovamente dopo due o tre giorni. Il paziente, comunque, dovrà rimanere a casa fino alla conferma del secondo test e fino a guarigione clinica.

6. Quando è necessario il certificato medico scolastico

Nel Lazio il certificato medico è necessario dopo un'assenza per malattia superiore a 3 giorni per la riammissione a scuola e deve attestare l'assenza di malattie infettive e diffusive e l'idoneità al reinserimento a scuola. È necessario anche per assenza per malattia superiore ai 5 giorni per gli studenti che frequentano la scuola dell'obbligo e la scuola secondaria di secondo grado. In entrambi i casi le assenze, rispettivamente superiori a 3 o 5 giorni, dovute a motivi diversi da malattia, potranno essere preventivamente comunicate dalla famiglia alla scuola che, solo in questo caso, non dovrà richiedere il certificato per la riammissione.

7. Quando una classe può essere messa in quarantena

In secondo luogo va fatta un'indagine epidemologica con contact tracing, cioè ricerca e gestione dei contatti dell'alunno positivo. Per gli studenti e il personale scolastico considerati come contatti stretti del caso di Covid-19 si prescriverà una quarantena per i 14 giorni successivi all'ultima potenziale esposizione.

8. Come funziona l'indagine epidemiologica e il contact tracing

Il referente scolastico dovrà fornire alla Asl:

  • l’elenco degli studenti della classe in cui si è verificato il caso confermato;
  • l’elenco degli insegnati/educatori che hanno svolto l’attività di insegnamento all’interno della classe in cui si è verificato il caso confermato;
  • elementi per la ricostruzione dei contatti stretti avvenuti nelle 48 ore prima della comparsa dei sintomi e quelli avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi. Per i casi asintomatici, considerare le 48 ore precedenti la raccolta del campione che ha portato alla diagnosi e i 14 giorni successivi alla diagnosi
  • dovrà inoltre indicare eventuali alunni/operatori scolastici con fragilità;
  • fornire eventuali elenchi di operatori scolastici e/o alunni assenti.

9. Quando può essere chiusa un'intera scuola o una parte di essa

Il Dipartimento di Prevenzione delle Asl ha il computo di individuare i contatti stretti di un caso positivo e valutare la quarantena per i suoi compagni di classe e per gli operatori scolastici. La chiusura dell'intera scuola o di parte di essa, si legge sulle linee guida, dovrà essere valutata dal dipartimento "in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità. Un singolo caso confermato in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata". Se necessario la Asl potrà disporre l'invio di postazioni mobili per eseguire i test su alunni e operatori della scuola in modo da accertare l'eventuale circolazione del virus.

10. Cosa devono fare gli alunni contatti stretti di un contatto stretto di un caso di Covid-19

Se un alunno risulta un contatto stretto di un contatto stretto di un alunno positivo a Covid-19 (cioè in pratica se non ha avuto alcun contatto diretto con il caso in questione) non c'è alcuna precauzione da prendere. Questo, ovviamente, a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici.

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