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“Roma Sicura”: le dighe lungo gli affluenti del Tevere per proteggere Roma dal rischio idrogeologico

Nella giornata di oggi, 27 gennaio, in Campidoglio è stato presentato il progetto “Roma Sicura” per la realizzazione di dighe di contenimento e laminazione lungo alcuni affluenti del fiume Tevere, come il Paglia, al fine di contrastare l’elevato rischio idrogeologico della città di Roma.
A cura di Beatrice Tominic
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Nel corso della mattinata di oggi, giovedì 27 gennaio, è stato presentato nella sala della Pormoteca in Campidoglio il progetto "Roma Sicura. Sistema di invasi e delle opere di manutenzione e difesa dal rischio idrogeologico." Il piano traccia le linee guida che servono a proteggere Roma dal rischio idrogeologico: è già stata annunciata, a tal proposito, l'installazione di un sistema di invasi lungo il fiume Paglia, uno fra i maggiori affluenti del Tevere, che attraversa le province di Siena, Terni e Viterbo e di altri corsi d'acqua che possono rappresentare un pericolo idrogeologico della città di Roma.

All'evento erano presenti, insieme al sindaco della capitale Roberto Gualtieri, anche l’assessora ai Lavori Pubblici di Roma Capitale Ornella Segnalini, il capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il segretario generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale, Erasmo D'Angelis.

Gualtieri: "Un progetto di grandissimo rilievo"

Il sindaco della città di Roma, Roberto Gualtieri, ha parlato del piano "Roma Sicura", sperando che venga ultimato nel minor tempo possibile, per contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici: “Si tratta di un progetto di grandissimo rilievo, un sistema di piccole dighe di contenimento, di laminazione, lungo il tracciato del fiume Paglia, a partire dall'Umbria, che impediscono all'acqua di travolgere a valle e proteggono un territorio molto largo da inondazione fino alla Capitale."

L'assessora ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, invece, ha ricordato le tre caratteristiche principali del progetto. La prima è la necessaria messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico e la seconda riguarda la possibilità di sfruttare l'opera anche per altri usi, come la distribuzione dell'acqua potabile, gli impianti di irrigazione e la produzione di energia elettrica. L'ultimo aspetto degno di nota che è stato segnalato, infine, è l'approccio che anche la collettività del territorio ha avuto al progetto, partecipando attivamente anche durante dibattiti pubblici.

Roma è la città più esposta al rischio geologico

Tutte queste opere, che saranno realizzate anche nelle regioni vicine al Lazio, come la Toscana e l'Umbria, contribuiranno a far diminuire il rischio idrogeologico nella città di Roma. Nel nostro Paese, infatti, come ha dichiarato l'Ispra nel mese di novembre 2021 con la pubblicazione di un dossier, la città di Roma è la più esposta a rischi ed eventi estremi, spesso legati agli allagamenti, soprattutto nel territorio del bacino del Tevere e dell'Aniene.

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