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Riapertura della scuola a Roma, Rusconi: “Due anni di pandemia e abbiamo ancora le classi pollaio”

Fanpage.it ha intervistato Mario Rusconi, presidente dell’Anp Roma e vicepresidente Anp Lazio, in vista della riapertura della scuola e della ripartenza della didattica in presenza. Restano gli ingressi scaglionati, criticità su controlli green pass al personale scolastico e spazi: “In due anni di pandemia abbiamo ancora le classi pollaio”.
A cura di Alessia Rabbai
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L'inizio del nuovo anno scolastico è ormai alle porte, con il ritorno in classe fissato in calendario lunedì 13 settembre per la didattica, mentre l'organizzazione inizia il primo settembre, tra una settimana. Sui controlli al green pass per docenti e personale, modalità di ingressi e uscite per contingentare il flusso degli studenti, novità su classi pollaio e insegnanti non vaccinati abbiamo intervistato Mario Rusconi, presidente dell'Anp Roma e vicepresidente Anp Lazio.

Cosa pensa delle modalità con le quali alla scuola vengono richiesti controlli sul green pass di docenti e personale?

È impensabile il controllo quotidiano della certificazione verde all'ingresso dei docenti. Sarebbe più semplice per la scuola avere a disposizione tramite la Regione Lazio, degli elenchi con i nominativi di chi non la possiede. Oppure la scuola dovrebbe essere autorizzata a conoscere la scadenza dei green pass del personale, così da limitare la frequenza dei controlli. Attendiamo direttive nei prossimi giorni. Per quanto riguarda il numero degli insegnanti non vaccinati si parla di poche migliaia, non di grandi cifre.

Come funzionerà con ingressi e uscite degli studenti, saranno scaglionati come lo scorso anno scolastico?

A Roma per le classi delle scuole superiori torneranno gi ingressi scaglionati, alle ore 8 per il triennio e alle 10 per il biennio. Un quadro che lascia intendere criticità già presenti l'anno scorso e che non sono state risolte: si pensi solo all'uscita da scuola, che per alcuni studenti sarà alle ore 17, con difficoltà nel ritorno a casa e conseguentemente, nella gestione dello studio pomeridiano. Altra questione riguarda i mezzi pubblici, rispetto ai quali si auspicava un potenziamento proprio alla luce della ripresa dell'anno scolastico in presenza, per far fronte agli spostamenti degli studenti, soprattutto di quelli che arrivano dalla periferia, che non è mai avvenuto e anche alla turnazione degli uffici pubblici.

Si è arrivati ad una soluzione per quanto riguarda le classi pollaio?

No, le classi resteranno sovraffollate, non sono stati presi provvedimenti per diminuire il numero degli alunni. Servirebbero di fatto più classi e più docenti, ma il 60 per cento dell'edilizia scolastica è vecchia, di oltre mezzo secolo fa e dunque non pensata per far fronte a questo tipo di esigenze. Per quanto riguarda le cifre si va dai 27 ai 32 studenti per classe e non solo per le superiori, ma anche nelle primarie, che possono contare uno o due alunni disabili. Gli studenti durante l'orario di lezione dovranno continuare ad indossare la mascherina.

Quli sono le criticità dell'anno scorso sulle quali intervenire?

Un aspetto significativo riguarda la profilassi educativa. Gli studenti hanno perso molto con la didattica a distanza e non solo in termini d'insegnamento. Il rischio è che si acuisca il divario tra Nord e Sud e la differenza tra famiglie più e meno agiate. Con il nuovo anno scolastico la Dad è sempre dietro l'angolo, basta infatti che si registri un positivo tra docenti o ragazzi per chiudere nuovamente le classi e mettere tutti in isolamento. Occorre ripartire preparati: servono corsi di formazione per gli insegnanti, che non devono essere lasciati soli.

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