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Elezioni regionali Lazio 2023

Regionali Lazio, ha 19 anni la candidata più giovane: “Diritto allo studio al primo posto”

Francesca Caschera è la candidata più giovane alle elezioni regionali del Lazio. Diciannove anni, una lunga esperienza nell’associazionismo e nel volontariato, due temi prioritari: diritto allo studio e salute mentale.
A cura di Natascia Grbic
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"Reddito di formazione, sensibilizzazione nelle scuole riguardo il tema della salute mentale, coinvolgimento dei giovanissimi nell'organizzazione delle infrastrutture, campagne sulla sensibilizzazione dei diritti della comunità Lgbtqi+, e maggiore attenzione alla questione dell'igiene femminile nelle scuole. Sicuramente sono questi i punti sui quali mi concentrerò di più".

Candidata come consigliera nella lista civica D'Amato presidente, quello di Francesca Caschera è il nome più giovane alle elezioni regionali del Lazio che si terranno il 12 e il 13 febbraio. Ha 19 anni, viene da Sezze, e frequenta il corso di laurea di Tecniche di laboratorio biomedico della facoltà di Professioni sanitarie a Latina. Questa è la sua prima esperienza politica, anche se da anni è attiva nel mondo dell'associazionismo e del volontariato.

"Da sempre sono attiva in associazioni che trattano di pari opportunità e razzismo, e negli anni mi sono dedicata a diversi progetti – spiega Caschera – Ho partecipato al Cesv del Lazio per combattere la povertà educativa sul territorio, perché è un fatto che la scuola è lasciata indietro. Deve essere invece il nostro ascensore sociale, e nel concreto permettere a tutti di essere allo stesso punto di partenza. Per questo trovo molto importante il reddito di formazione proposto da Alessio D'Amato".

Tra i temi prioritari in caso di elezione, quello della salute mentale. Soprattutto dopo la pandemia questo è diventato uno degli argomenti su cui gli studenti chiedono venga posta maggiore attenzione. "Questo tema è ancora un tabù, e ritengo necessaria una campagna sulla salute mentale. La depressione è un problema presente nella vita dei giovani, e bisogna affrontarlo a partire dalle scuole, promuovendo percorsi psicologici al loro interno".

Qualche mese fa nel Lazio si era parlato della possibilità di introdurre la pillola anticoncezionale gratuita per le ragazze da quindici a diciannove anni. Un progetto che non si è mai realizzato, nonostante l'annuncio di D'Amato dello stanziamento di dieci milioni di euro. "Sicuramente poteva essere fatto di più – dichiara Caschera – La pillola anticoncezionale deve essere data gratuitamente alle ragazze in difficoltà e non possono esserci ostacoli".

"Un altro tema di cui bisogna parlare è quello dell'igiene femminile nelle scuole. A tutte può capitare un imprevisto, e aver bisogno di un assorbente. Nella mia scuola avevamo proposto questa cosa ai rappresentanti d'istituto e ci hanno quasi riso in faccia. Da sole abbiamo quindi deciso di creare una box da lasciare in bagno e metterci dentro degli assorbenti da prendere al momento del bisogno. Bisogna avere più a cuore gli interessi dei ragazzi. A livello pratico sono piccoli passi che però fanno la differenza".

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