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Rebibbia, occupata Villa Tiburtina: “Vogliamo certezze sulla riapertura di un polo sanitario”

Villa Tiburtina è un presidio socio-sanitario pubblico chiuso dal 2012 a causa dei tagli alla sanità. La struttura forniva servizi sanitari anche a persone di altri quartieri. Per questo i cittadini si sono uniti nella campagna “Riapriamo Villa Tiburtina”. Oggi la struttura è stata occupata dagli abitanti della zona.
A cura di Paola Palazzo
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Continua la battaglia dei cittadini del quartiere di Rebibbia che chiedono la riapertura di Villa Tiburtina, presidio sanitario pubblico in via Casal de' Pazzi inutilizzato da diversi anni. Oggi, in occasione della giornata internazionale della salute, gli abitanti hanno aperto le porte della struttura e l'hanno occupata. "Quello che chiediamo oggi alla Regione Lazio è che fissi una data in tempi brevi per un incontro congiunto tra una nostra delegazione e tutte le istituzioni competenti – è quanto si legge nel comunicato diffuso – Insomma un confronto che obblighi ognuno a prendersi la propria responsabilità in merito alla richiesta di apertura di un presidio socio-sanitario pubblico dentro Villa Tiburtina". Al momento la situazione non è di tensione con le forze dell'ordine. Gli occupanti alle 12.00 hanno convocato una conferenza stampa e nel pomeriggio alle 17.00 un'assemblea con tutto il territorio.

Villa Tiburtina: la battaglia per la riapertura del presidio sanitario

Lo stabile di Villa Tiburtina è chiuso dal 2012 come effetto alla sanità. Un danno importante non solo per i residenti della zona ma anche per gli abitanti dei quartieri limitrofi. Per questo a seguito della chiusura è nata la campagna "Riapriamo Villa Tiburtina". Grazie al presidio dello scorso 12 marzo sotto la sede della Regione Lazio, è stato convocato un primo tavolo con la Regione, l'Asl Roma 2 e l'Università Sapienza. L'incontro è in effetti avvenuto lo scorso 30 marzo, ma alla presenza della sola Regione, con la promessa della riapertura del presidio socio sanitario. Una promessa che evidentemente non è bastata ai cittadini che hanno deciso l'occupazione per la giornata di oggi. Proprio l'attuale situazione di pandemia secondo il comitato dimostra la necessità di investire sulla sanità territoriale e di prossimità, per non investire solo sulle grandi centralità ospedaliere e sul privato convenzionato.

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