video suggerito
video suggerito

Rapita, sequestrata in un casale per tutta la notte e violentata dall’ex: “Sono riuscita a scappare soltanto dopo ore”

Sequestrata per tutta la notte in un casale e costretta a subire violenze dall’ex: accusato violenza sessuale e sequestro di persona, rischia di finire di nuovo a processo.
A cura di Beatrice Tominic
148 CONDIVISIONI
Immagine

Costretta a salire in macchina e rapita, portata con la forza in un casale e costretta a subire violenze per tutta la notte. È quanto accaduto a una donna nel quadrante est della capitale. A sequestrarla e a violentarla per ore l'ex compagno, un trentenne, fino a quando la giovane non è riuscita a scappare. I fatti sarebbero avvenuti almeno due volte, a sei mesi circa di distanza l'uno dall'altro. Per il primo episodio l'uomo è già stato condannato per violenza sessuale e sequestro di persona, a 6 anni di reclusione con rito abbreviato, si trova in carcere a Regina Coeli. Per il secondo episodio rischia un nuovo processo, con le medesime accuse.

Sequestrata e violentata a Roma: cosa è successo

I fatti risalgono a circa due anni fa, quando la donna ha lanciato l'allarme provando a contattare la sua avvocata e il centro antiviolenza che la seguiva. "Mi ha rapita ancora", deve aver detto chiedendo aiuto al telefono, provando a contattare qualcuno che potesse salvarla, dopo ore sequestrata in un casolare.

I due si erano incontrati in un parco del quartiere e lui l'aveva costretta a salire in automobile, sotto minaccia di gravi ripercussioni fisica. Prima, come riporta il capo d'imputazione, l'avrebbe portata in una baracca per un paio di ore, poi in un casale dove, sotto effetto di alcol e droga, aveva iniziato ad abusare di lei. La ragazza provava a divincolarsi: in risposta è stata colpita con un pugno sul sopracciglio destro e poi l'ha violentata.

La tentata richiesta di aiuto durante le violenze

Mentre l'uomo abusava di lei e la violentava, la donna ha provato a contattare qualcuno, inviando disperate richieste di aiuto. Quando si è accorto di ciò che stava tentando di fare la giovane, il trentenne ha iniziato a prenderla a calci e pugni, lasciandole evidenti lividi ed ematomi sul volto guaribili, come precisato da referto, in 15 giorni e poi  riportato in sede di denuncia.

Soltanto la mattinata successiva alcuni poliziotti sono riusciti a risalire alla posizione della ragazza e ad intervenire. Per l'uomo è attesa l'udienza di rinvio a giudizio, per il prossimo marzo: rischia un nuovo processo. I fatti contestati a su carico, però, restano gli stessi: violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona.

Il primo episodio di violenza, invece, risale circa a sei mesi prima, quando l'uomo l'ha costretta a salire in macchina mentre si trovava in una zona più centrale della capitale. Si trovava in auto con un amico, mai identificato, che sarebbe rimasto a fare da palo, mentre per convincerla a salire a bordo il trentenne la minacciava con un coltello e la colpiva alla testa. E poi ha iniziato a violentarla, per tutta la notte, fino a quando non è riuscita a scappare.

148 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views