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“Qui non siamo in una serie crime”: al Quarticciolo il festival con Elodie e Zerocalcare che dà voce alla borgata

Il collettivo Quarticciolo ribelle lancia un festival di due giorni, il 26 e il 27 settembre, con tanti ospiti fra cui Zerocalcare, Elodie, Michele Riondino e Valerio Mastandrea. L’obiettivo è quello di raccontare un quartiere oltre la cronaca nera e di rimettere al centro i suoi abitanti.
A cura di Francesco Esposito
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Il 26 e 27 settembre al Quarticciolo un festival "per un cambiamento radicale" con tanti ospiti fra cui Zerocalcare, Elodie, Michele Riondino e Valerio Mastandrea. È l'iniziativa del collettivo Quarticciolo ribelle, in collaborazione con la casa editrice Momo, per mostrare sotto un'altra prospettiva una borgata spesso oggetto della cronaca. "Alziamo la voce, alziamo la testa" è il nome dell'evento di due giorni che si terrà al parco Modesto Di Veglia fra "dibattiti, reading, mercato, musica e lotta" e si concluderà con un corteo, sabato 27, per le strade del quartiere.

Il festival per il riscatto di Quarticciolo

"All'inizio del 2025 Quarticciolo sembrava essere al centro del mondo. Poi il silenzio", si legge nel comunicato di lancio del festival. Al centro delle proteste degli attivisti c'è sempre il decreto Caivano Bis, votato alla fine del 2024, che ha incluso la piccola borgata, stretta fra la Prenestina e viale Palmiro Togliatti, in un elenco di otto periferie italiane considerate pericolose dove applicare gli strumenti già adoperati nella città in provincia di Napoli: commissariamento dell’amministrazione, più presenza delle forze dell’ordine, finanziamenti per progetti sociali e impianti sportivi, sgomberi di occupazioni abusive. Per la riqualificazione del quartiere erano stati varati 20 milioni di euro.

All'annuncio dei provvedimenti erano seguite le proteste di Quarticciolo ribelle, progetto di lotta politica e sociale che nasce nell'ex Questura occupata, palazzo in stile razionalista che ospita 40 famiglie e un doposcuola gratuito per i bambini. "Sembrava che tutto dovesse cambiare da un momento all’altro, sembrava che la borgata sarebbe stata trasformata nel Canton Ticino, con le aiuole curate e i prati sintetici degli impianti sportivi gestiti dalle forze armate", prosegue il comunicato. "Gli sfratti non vengono fatti ma non si trova una soluzione per le 200 famiglie che ne aspettano uno, l’ex questura non viene sgomberata ma non si procede con il recupero dell’immobile, la piscina va a bando ma il bando va deserto, alle scuole viene rifatto il tetto ma i bambini e le bambine non si iscrivono perché manca la segreteria e la presidenza. Ad ogni tavolo un nuovo interlocutore, una nuova carica, una nuova urgenza che non è mai l’urgenza di affrontare finalmente i problemi".

Quarticciolo ribelle: "Non vogliamo essere lo sfondo di una serie tv crime"

"Abbiamo bisogno che la nostra voce valga qualcosa, che le nostre vite valgano. Noi proviamo a fare la nostra parte, con Momo edizioni che da anni ci cammina a fianco e vive la stessa nostra urgenza di costruire spazi in cui alzare la voce, con 2 giorni di festival che viviamo come un momento di lotta", continua il comunicato.

Non vengono ignorati i gravi problemi di cui soffre il quartiere, dal crack agli episodi di violenza, spesso raccontati in articoli e servizi televisivi. Ma il festival si ripropone di denunciare l'immobilismo e rimettere al centro del discorso pubblico il benessere degli abitanti. "Ancora una volta chi abita in quartiere scompare, torniamo ad essere l'ambientazione per una storia scritta male", scrivono gli attivisti, "Vi chiediamo di essere con noi mentre Quarticciolo torna ad essere lo sfondo di una serie tv crime. Vi chiediamo di convergere, di venire in borgata, di portarci più gente possibile".

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