Provveditore massacrato per una promozione mancata, arrestato il mandante dell’aggressione a Rapisarda

Il presunto mandante della terribile aggressione a Vittorio Rapisarda, provveditore alle opere pubbliche per Lazio, Abruzzo e Sardegna, è stato arrestato. A individuare e ad eseguire l'ordinanza di custodia cautelare in carcere i carabinieri della compagnia di Roma Centro. L'uomo, arrestato e trasferito nel carcere di Regina Coeli, è accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e rapina aggravata, perché commessa con armi, nei luoghi di privata dimora ed in danno di persona ultrasessantacinquenne, a cui si aggiungono le accuse di rapina e ricettazione.
L'uomo era stato individuato già nei mesi scorsi e avrebbe ordinato l'aggressione a seguito di alcuni rancori di origine personale, dopo che i suoi incarichi alla segreteria tecnica del Provveditorato, dove lavorava da tempo, erano stati ridimensionati proprio dal provveditore.
La terribile aggressione al provveditore: Rapisarda massacrato con bastonate sotto casa
L'aggressione ai danni del provveditore Rapisarda risale al 4 ottobre scorso, quando si è trovato nell'androne di casa sua, in pieno centro città non troppo distante da piazza di Spagna ed è stato aggredito, preso a bastonate e raggiunto da almeno una ventina di colpi violenti che lo hanno lasciato quasi in fin di vita e con ferite molto gravi.
A massacrarlo di botte un uomo vestito da elettricista con il viso coperto da una mascherina prontamente arrestato. Fin da subito, però, negli inquirenti si è fatta largo l'ipotesi che dietro al massacro, concluso con furto di uno zainetto quasi vuoto, potesse trovarsi un mandante.
Provveditore massacrato di botte per una promozione mancata, arrestato il mandante
Le indagini, andate avanti per mesi e condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma-Centro insieme a quelli della Stazione di Roma-San Lorenzo in Lucina, hanno permesso di raccogliere elementi nei confronti dell'uomo arrestato. Quest'ultimo avrebbe commissionato la spedizione punitiva per la mancata promozione a un suo vecchio amico e compaesano, suggerendogli informazioni e dettagli utili alla pianificazione ed esecuzione dell'aggressione.
L'uomo si è presentato nell'androne del palazzo dove vive Rapisarda vestito da elettricista e con il volto coperto da una mascherina. Poi lo ha preso ripetutamente con colpi di bastone ed è scappato con lo zaino della vittima, abbandonata esanime a terra.
Le altre accuse nei confronti dell'uomo arrestato
Non soltanto il mandate dell'aggressione. Fra le accuse che pendono nei confronti dell'uomo anche quelle di rapina e ricettazione. nel corso di una perquisizione eseguita durante le indagini, infatti, è stato trovato in possesso di circa 80.000 euro in contanti, in banconote di piccolo taglio e chiuse da elestici, conservate nel bagagliaio della sua autovettura sportiva e detenuti senza alcuna lecita giustificazione. La somma sembra essere sproporzionata rispetto ai redditi percepiti e le modalità in cui sono stati nascosti e conservati fanno pensare che siano stati ottenuti in maniera illecita.
Anche nel corso della perquisizione effettuata stamattina durante l’esecuzione della misura cautelare, infine, sono stati trovati, ancora una volta nascosti sia in casa che nell’auto, ulteriori 46.000 euro in contanti, di cui 9.000 euro presumibilmente falsi. Anche in questo caso sono scattati accertamenti per chiarirne la provenienza.