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Primario del Sant’Eugenio arrestato: 700mila euro per favorire cliniche private, minacce a chi non pagava

Roberto Palumbo è stato denunciato da un imprenditore che ha dichiarato di essere stato costretto a pagare 700mila euro al primario del Sant’Eugenio tra il 2019 e il 2021.
A cura di Natascia Grbic
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Roberto Palumbo, noto nefrologo dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma, è stato arrestato. Il primario si trova ora nel carcere di Rebibbia, accusato di aver gestito per anni una rete parallela al sistema sanitario nazionale in modo da ottenere migliaia di euro. Palumbo, secondo la procura, avrebbe dirottato i pazienti ospedalizzati e bisognosi di dialisi verso alcune cliniche private, cosa che gli garantiva un flusso di guadagni costante. E importante. Una seduta di dialisi, infatti, può essere rimborsata dal Sistema sanitario nazionale fino a mille euro.

“Quello che devi fa te… si devi fa l’amministratore e non l’amministrativo… fai l’amministratore e te godi la vita”. Così diceva Palumbo a Maurizio Terra, imprenditore nel settore delle cliniche private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per i servizi di dialisi, anche lui arrestato il 4 dicembre insieme al primario, mentre gli consegnava una presunta tangente di 3mila euro. L’intercettazione, riportata da Il Corriere della Sera, è stata registrata dalla Squadra Mobile nell’auto di Palumbo, mentre quest’ultimo riportava una conversazione avuta con Terra alla moglie. E sempre la moglie, secondo l’accusa, avrebbe beneficiato di compensi per servizi mai svolti (tra i 200 e i 900 euro al mese).

Per gli inquirenti, il sistema messo su da Palumbo avrebbe riguardato diverse cliniche private di Roma: il Rome Medical Group, la Diagest, la Diaverum e la Madonna della Fiducia. A queste strutture venivano dirottati i pazienti, mentre chi non accettava, veniva minacciato: se non avessero pagato, non avrebbero più visto arrivare nessun paziente dal Sant’Eugenio.

A denunciare Palumbo è stato proprio un imprenditore di una di queste cliniche private, la Rome Medical Group. Antonio Carmelo Alfarone ha dichiarato agli inquirenti di essere stato costretto a pagare 700mila euro a Palumbo tra il 2019 e il 2021. Non solo: Alfarone avrebbe dovuto pagare a Palumbo l'affitto di un appartamento a via Gregorio VII (1600 euro al mese), il leasing di una Mercedes, e garantire un contratto di consulenza alla moglie del primario per 2500 euro all'anno.

Accuse che Palumbo, tramite il suo legale, respinge. "Stiamo parlando di uno dei principali nefrologi italiani – ha dichiarato a il Corriere della Sera l'avvocato Antonello Madea -. Grazie alle sue attività, l’Ospedale ha guadagnato. Dimostreremo che Palumbo non ha preso alcuna mazzetta. Quelli erano soldi che gli spettavano per sue prestazioni professionali".

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