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La preside del Giulio Cesare vieta i corsi sull’aborto ma va ai convegni della destra nazionalista

Lo scorso settembre la preside del liceo Giulio Cesare di Roma, accusata dagli studenti di aver bocciato corsi su aborto, identità di genere e occupazione fascista dei Balcani, ha partecipato a un incontro organizzato da Generazione Popolare. Si tratta di giovani della destra nazionalista vicini alla Lega di Matteo Salvini e sostenitori dei movimenti pro vita.
A cura di Natascia Grbic
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La preside del liceo Giulio Cesare di Roma, salita alla ribalta delle cronache per aver vietato agli studenti di tenere corsi su aborto, identità di genere e occupazione fascista dei Balcani, ha partecipato qualche tempo fa a un convegno organizzato da Generazione Popolare. Chi fa parte di questo gruppo? Si tratta di giovani della destra nazionalista vicini alla Lega di Matteo Salvini, molto attivi sul fronte scuola e che proprio al Giulio Cesare hanno organizzato diversi incontri, dal tema della legittima difesa alle ‘rivolte giovanili' nel ‘900. Hanno partecipato a manifestazioni in ‘difesa della vita' insieme all'associazione ultra cattolica ProVita, che da sempre si batte contro la libertà di scelta delle donne, e che ogni tot di tempo si rende protagonista di vergognose campagne contro l'aborto. Oggi invece sono impegnati in una manifestazione ‘in ricordo dei martiri delle foibe‘ in piazza Dalmazia. ‘Orgogliosi di essere italiani' il titolo che domina il manifesto. "Nel giorno del Ricordo, una domanda che farei alla preside del Giulio Cesare, Paola Senesi, da ieri coinvolta in questa discussione complicata sulla settimana dello studente, che intervento ha fatto l'11 settembre scorso a questo convegnino con il movimento di politica giovanile di destra nazionalista, similfascista Generazione Popolare, quando era praticamente anche l'unica donna presente?", chiede Christian Raimo, assessore alla Cultura del III Municipio a Roma.

Vietati corsi su aborto, identità di genere e occupazione fascista dei Balcani

Secondo quanto denunciato dagli studenti del collettivo Zero Alibi del liceo Giulio Cesare di Roma, la preside avrebbe operato una vera e propria censura nei loro confronti, bocciando alcuni corsi proposti per la Settimana dello Studente. In particolare sono tre quelli che non avrebbero incontrato il suo favore: il corso sull'aborto, quello sull'identità di genere e quello sull'occupazione fascista dei Balcani. "Secondo la nostra dirigente scolastica – denunciano i ragazzi – fare un corso sull'aborto avrebbe voluto dire ‘istigare le persone ad abortire; il corso sull'identità di genere, sempre secondo la nostra preside, è ‘irrealizzabile' perché secondo lei ‘l'identità di genere non esiste'. Sul corso di storia sull'occupazione dei Balcani invece ci è stato detto ‘che non sarebbe stato svolto secondo un punto di vista oggettivo'. Per gli studenti quello della dirigente scolastica è "un pregiudizio puramente ideologico". Secondo loro la preside, nei fatti, avrebbe impedito "di fare informazione, parlare e sensibilizzare su temi fondamentali come questi, dei quali non si parla davvero per niente nel luogo che più dovrebbe formarci come cittadini e cittadine consapevoli, ovvero la scuola. Da sempre riteniamo e ribadiamo che la scuola debba essere un luogo di dibattito e di confronto, riflessione, di crescita culturale ma soprattutto personale ed essere censurati così va a confermare ancora una volta il fatto che da questo punto di vista c'è ancora molto da fare". Contro la preside, secondo quanto riportato da la Repubblica, si sarebbe scagliato anche il corpo docente, che non avrebbe saputo nulla di questi corsi e quindi non si sarebbe mai espresso.

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