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Per due anni incassa la pensione del padre morto: incastrata dalle Fiamme Gialle

Nei guai una donna residente in provincia di Frosinone di quarantaquattro anni che ora non solo ora dovrà affrontare un processo con l’accusa di “truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, ma dovrà anche restituire il denaro indebitamento ricevuto negli ultimi ventiquattro mesi dall’Inps.
A cura di Valerio Renzi
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Una donna di 44 anni è stata denunciata con l'accusa di "truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche". Secondo quanto ricostruita dall'inchiesta della Procura di Cassino avrebbe incassato la pensione e l'assegno di accompagnamento per l'anziano padre, nonostante questo fosse deceduto. Una vicenda andata avanti per due anni, ventiquattro mesi lungo i quali la donna residente a Colfelice in provincia di Frosinone,  si è messa in tasca i soldi dell'Inps senza curarsi del fatto che stesse commettendo un illecito.

L'Inps continuava ad erogare l'assegno di invalidità

A compiere le indagini i militari delle Guardia di Finanza di Arce che hanno rintracciato nel corso dei controlli sulle prestazioni un'evidente anomalia: la donna continuava a essere destinataria della pensione e dell'assegno di invalidità civile con indennità di accompagnamento, nonostante il padre risultasse morto nell'agosto del 2018, come documentato dal certificato di morte dell'Ambasciata della Repubblica di Bulgaria nel nostro paese. Peccato però che la figlia né nessun altro avesse comunicato l'avvenuta morte all'Inps.

La donna incastrata dalle telecamere

Così ogni mese attendeva che il denaro fosse accreditato su un libretto postale intestato al defunto padre e a lei stessa, denaro che poi ritirava grazie una Carta Postamat. A incastrare la donna le indagini delle Fiamme Gialle, che hanno documentato i prelievi grazie alle telecamere esterne all'ufficio postale dove si recava per ritirare il denaro. Ora non solo dovrà affrontare un processo, ma dovrà anche restituire gli oltre 20.000 euro che ha indebitamente percepito lungo due anni.

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