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Patentino per vaccinati contro il Covid nel Lazio: a cosa serve e come ottenerlo

L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato insieme ai dirigenti dell’Unità di Crisi Covid e i direttori generali delle Asl sta discutendo l’iniziativa di un patentino per i vaccinati contro il Covid nel Lazio. Una certificazione d’immunità che faciliterebbe gli spostamenti al di fuori della regione.
A cura di Alessia Rabbai
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Un patentino per le persone che si sono vaccinate contro il Covid nel Lazio. Un progetto quello sul tavolo dell'assessore alla Sanità Alessio D'Amato e anticipato da Il Messaggero, che è in fase di discussione con i dirigenti dell'Unità di Crisi Covid e i direttori generali delle Asl. Un'iniziativa la cui partenza è prevista per la metà di febbraio e che coinvolgerà i cittadini che riceveranno il vaccino. L'obiettivo del patentino è quello di rendere più semplici gli spostamenti delle persone vaccinate e quindi protette contro il virus, che potranno recarsi al di fuori della propria regione di appartenenza. Il Lazio è tra quelle che hanno somministrato il maggior numero di dosi, superando la soglia delle 80mila effettuate.

Come ottenere il patentino per vaccinati contro il Covid nel Lazio

Per ottenere il patentino sarà necessario vaccinarsi contro il Covid. Il documento è scaricabile online tramite il sito ‘Salute Lazio' o un'app dedicata e si potrà accedere con le credenziali dello Spid, "sistema pubblico d’identità digitale". Chi ha ricevuto le dosi e ottenuto l'immunità può procedere con il download. L'ipotesi è che, oltre agli spostamenti al di fuori dei propri confini regionali, il patentino vaccinale potrebbe servire anche per entrare nei cinema e sui mezzi pubblici.

Come procedono le vaccinazioni

La campagna vaccinale, partita il 27 dicembre scorso, ha visto come protagonisti finora medici, infermieri, operatori sanitari impegnati nelle prime linee delle terapie intensive e nelle Rsa. Domenica inizierà la somministrazione delle seconde dosi destinate a coloro che hanno già ricevuto la prima, mentre a partire dal 28 gennaio sarà la volta della popolazione italiana over 80, il 62% della quale è affetta da due malattie croniche. Al momento non ci sono categorie privilegiate rispetto ad altre, esclusi gli operatori sanitari, ma ciò potrebbe avvenire per gli insegnanti al lavoro con i più piccoli, nelle scuole materne ed elementari.

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