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Passa molte ore a fare visite in ospedale. Ma è solo un modo per evadere dai domiciliari

L’uomo è stato arrestato in flagrante con l’accusa di evasione dai carabinieri della stazione di Aventino.
A cura di Enrico Tata
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Ore e ore trascorse in ospedale per farsi visitare. Di fatto, però, era soltanto una scusa per evadere dagli arresti domiciliari. I giudici della seconda sezione penale della Corte di appello di Roma hanno disposto l'arresto in carcere per l'uomo, che è stato arrestato in flagrante con l'accusa di evasione dai carabinieri della stazione di Aventino. Stando a quanto si apprende, nella serata del 25 aprile il signore è stato sorpreso insieme a un suo conoscente mentre litigava con la titolare di un ristorante perché i due avevano appena molestato una ragazza. Tra una visita in ospedale e il ritorno a casa ai domiciliari, evidentemente il detenuto si faceva i fatti suoi. Nel provvedimento che dispone per lui il carcere, in effetti si legge che "si sono verificati spropositati spropositati ritardi rispetto all'orario di dimissione dal pronto soccorso, per malesseri di lievissima entità". Al termine delle indagini i carabinieri hanno sollecitato l'aggravamento delle misure restrittive e così l'uomo è stato spedito in carcere.

Un altro caso avvenuto in ospedale e che riguarda un detenuto: a Velletri un uomo è stato accompagnato dalla polizia penitenziaria per essere sottoposto a una visita medica. All'improvviso ha spinto l'infermiere che stava cercando di fargli un tampone e ha cercato di scappare. Il detenuto è stato immediatamente bloccato. A denunciare la vicenda è Il Sindacalista del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Carmine Olanda. "Non è la prima volta che il detenuto in questione manifestava l'intento di scappare ed un atteggiamento aggressivo nei confronti del personale. Questo particolare detenuto non è facile da gestire. Negli ultimi tempi abbiamo notato un notevole aumento di aggressioni in tutti i Penitenziari, in particolare al Carcere di Augusta dove in cinque giorni ne sono successe due e questo dato ci preoccupa moltissimo".

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