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Parcheggiare in divieto di sosta può costare un processo per lesioni stradali in caso d’incidente

Una donna è finita a processo per aver parcheggiato la sua Smart in divieto di sosta e contribuito, secondo il pubblico ministero, a un incidente stradale avvenuto tra una macchina e una moto. Non solo multa quindi, ma anche una denuncia penale nel caso si parcheggi il veicoli in punti dove non è consentito.
A cura di Natascia Grbic
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Parcheggiare la macchina in sosta vietata non rischia solo di far prendere la multa all'incauto autista, ma anche di farlo andare a processo per lesioni in caso di incidente stradale. È quanto sta succedendo a Roma a una donna che nel 2017 ha lasciato la Smart in sosta vietata contribuendo a causare un sinistro tra una macchina e una moto, che non sono riuscite a vedersi a causa del veicolo messo dove non avrebbe dovuto essere. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, che ha dato notizia della vicenda, se la Smart non fosse stata in quel posto nessuno si sarebbe fatto male. Motivo per il quale a processo non sono finiti solo l'autista della moto e della macchina, ma anche la signora che ha parcheggiato in divieto di sosta.

Erano passate da poco le 22 quel 12 luglio 2017 quando una macchina e una moto si sono scontrate all'incrocio tra via Labaro e via Flaminia, vicino al ristorante Mama's. Quella sera pioveva, e il conducente della moto stava percorrendo via Flaminia a velocità sembra sostenuto, con dietro una passeggera. La macchina, invece, veniva da via Labaro. Ed è qui che si è verificato il corto circuito che ha contribuito all'incidente: il conducente della moto, a causa della Smart messa in divieto di sosta, non ha visto la macchina che si stava immettendo da via Labaro su via Flaminia. Mentre il conducente della macchina non ha visto la moto perché aveva la visuale ostruita dalla Smart. Inevitabile l'impatto, con la passeggera della moto che ha avuto la peggio, con una spalla rotta.

A processo sono finiti in tre: il motociclista perché avrebbe dovuto andare più piano, il conducente della macchina perché avrebbe dovuto prestare più attenzione. E la proprietaria della Smart, che non avrebbe dovuto parcheggiare in quel punto, ostruendo la visuale a tutti.

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