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Omicidio del professor Dario Angeletti a Tarquinia

Omicidio Dario Angeletti, il killer Claudio Cesaris rinviato a giudizio

Claudio Cesaris imputato per l’omicidio del professor Dario Angeletti è stato rinviato a giudizio e il 17 novembre comparirà davanti alla Corte d’Appello di Roma.
A cura di Alessia Rabbai
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Da sinistra Claudio Cesaris e il prof Dario Angeletti
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Omicidio del professor Dario Angeletti a Tarquinia

Claudio Cesaris è stato rinviato a giudizio per l'omicidio del professore Dario Angeletti, trovato morto a cinquant'anni il 7 dicembre scorso nel parcheggio delle Saline a Tarquinia in provincia di Viterbo. Il processo entrerà nella fase dibattimentale il prossimo 17 novembre, quando Cesaris comparirà davanti alla Corte d’Assise di Roma. Come riporta la testata locale Tuscia Web il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Civitavecchia stamattina ha invece rigettato la richiesta di rito abbreviato – che prevede in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena – avanzata dall'imputato, difeso dagli avvocati Michele Passione e Alessandro De Federicis. A costituirsi parti civili nel processo sono la vedova del professore universitario, i due figli e le sorelle con i legali Rodolfo Bentivoglio e Massimiliano Zoli, la ricercatrice quarantenne di Abbiategrasso e il Comune di Tarquinia, rappresentato dall'avvocato Paolo Pirani.

Dario Angeletti ucciso a colpi di pistola

La drammatica scomparsa di Dario Angeletti l'anno scorso ha scosso la comunità di Tarquinia. Docente associato in Ecologia all’università della Tuscia, professionista molto noto nel settore e autore di contributi scientifici pubblicati su testate nazionali e internazionali, è stato ucciso a colpi di pistola sparati alla testa. Il suo corpo senza vita è stato trovato all'interno della sua macchina Volvo V4 grigia. In breve tempo gli investigatori coordinati dalla Procura di Civitavecchia sono riusciti a risalire a Cesaris, sessantotto anni ed ex funzionario tecnico in pensione dell'Università di Pavia, che ha in seguito confessato il delitto. Alla visita dei carabinieri ha accusato un malore ed è stato ricoverato all'ospedale Belcolle.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini pare che l'imputato fosse ossessionato da una sua ex collega, la ricercatrice quarantenne appunto, che era diventata amica del professore. Per l'accusa Cesaris, prima di aprire il fuoco contro Angeletti nel parcheggio delle Saline, stava pensando di ucciderlo da tempo. Di aiuto nelle indagini sono state le immagini registrate dalle telecamere di videosorvegliaza del parcheggio.

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