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Occupato il casale nel Parco della Caffarella messo all’asta dalla Regione Lazio

Un casale nel Parco della Caffarella che la Regione Lazio ha destinato ad un’asta per privati è stato occupato da attivisti ecologisti.
A cura di Alessia Rabbai
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Il Casale Occupato nel Parco della Caffarella
Il Casale Occupato nel Parco della Caffarella

Attivisti e attiviste ecologisti hanno occupato un casale nel Parco della Caffarella. Sono entrati stamattina, domenica 6 marzo, a due giorni dalla Giornata Internazionale della Donna, con uno striscione al grido "Berta Caceres vive!". Gli spazi occupati si trovano all'interno di un edificio pubblico che la Regione Lazio ha messo all'asta a privati. Le attività della Laboratoria Ecologista Autogestita saranno dedicate alla donna honduregna insignita del Goldman Prize, una sorta di Nobel per l’Ambiente, uccisa nel 2016 mentre dormiva in casa nel suo letto. I locali saranno un luogo condiviso "per promuovere e organizzare la lotta ecologista collettiva e altre iniziative come agricoltura sostenibile e la mobilità alternativa – spiegano gli attivisti in una nota – per riflettere e per agire intersecando l’attivismo ecologista alle lotte transfemministe e anticapitaliste di Roma e del mondo, insieme con i movimenti studenteschi e operai in lotta per ripensare radicalmente istruzione e lavoro".

Berta Caceres
Berta Caceres

La scelta del luogo è simbolica perché da una parte la Caffarella ha alle spalle una lunga storia di lotte sociali contro la speculazione edilizia, dall'altra si trova a pochi metri dal Ministero della Transizione Ecologica e arriva a seguito delle difficoltà che stanno vivendo attualmente gli spazi occupati di Roma. Il Mite da mesi è diventato luogo davanti al cui da mesi si susseguono varie manifestazioni per il clima, con la richiesta da parte dei cittadini di essere ascoltati dalle istituzioni e di avviare un cambiamento concreto. "La gravità della crisi ecologica che stiamo attraversando è sotto gli occhi di chiunque, eppure le istituzioni sono sorde, piegate agli interessi delle élite e incapaci di attuare alcun cambiamento radicale nel modo di produrre energia e consumare, che oggi ha impatti devastanti sul pianeta, non ultime, le guerre imperialiste per l'accaparramento di risorse – si legge nella nota – Ci schieriamo contro questa e tutte le guerre, condotte dal capitale contro i popoli e la terra. La guerra in Ucraina rinsalda la continuità di interessi globali attorno all'energia fossile e mette a rischio le nostre necessità di cambiare il sistema di cose vigente a livello energetico e sistemico".

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