Nessun fiore e nemmeno un biglietto per le vittime di Villa Pamphili

Non ci sono fiori davanti al punto in cui sono stati ritrovati i corpi. In questi giorni in cui si cerca di ricostruire il giallo di villa Pamphili dove una neonata e una donna sono state ritrovate morte, nessuno ha portato nemmeno un biglietto. Nessuno chiede di loro. Nessuno sembra sapere chi fossero.
Da quelle parti restano solo i segni di un falò e rimasugli di cibo, lasciati probabilmente da qualche disperato che nel parco cerca un rifugio per la notte. E si racconta che anche quella donna e quella neonata si siano accampate da quelle parti.
I due corpi, al momento, non hanno un nome. Le impronte digitali della donna non trovano riscontri in nessuna banca dati.
I luoghi dove i passanti hanno notato i cadaveri sono a un centinaio di metri di distanza. La piccola era abbandonata tra rovi e tronchi caduti. E tutto fa pensare a una sorta di giaciglio improvvisato, appena visibile tra la vegetazione. Accanto al nastro bianco e rosso che delimita l’area, restano le tracce di un fuoco spento, braci nere, una buccia d’arancia.

La polizia divulga le foto dei tatuaggidella donna e lancia un appello: «Chiunque sa qualcosa chiami il 112».
A villa Pamphili i più si preoccupano della sicurezza della zona. «C’è quel cancello divelto che non è mai stato messo a posto. Dopo quando accaduto, ho paura», si sfoga Eleonora. Mentre Marco, un runner, si ferma stupito davanti ai nastri che delimitano la scena del crimine: «Corro sempre da queste parti. In realtà pensavo fossero i nastri per segnalare gli alberi pericolanti».
È Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, ad ampliare la riflessione. «È un dolore per tutti. Da tempo denunciamo che a Roma ci sono troppe povertà estreme, non viste o che non si vogliono vedere». E aggiunge: «Se vedi persone in queste condizioni non puoi continuare a fare la tua corsetta. Devi fermarti e segnalare la situazione». Parole che pesano, perché intorno a quelle due vite aleggia un silenzio assordante. Nessuno ha denunciato la loro scomparsa, nessuno si è preoccupato di lasciare nemmeno un biglietto.

Le dinamiche della vicenda non sono ancora chiare. E anche il fatto che siano madre e figlia resta un’ipotesi.
Se sul corpo della donna non ci sono segni di violenza e la procura ha disposto degli esami tossicologici, a quanto emerso dall’autopsia sembra che la piccola sia stata strangolata. Dagli accertamenti sarebbero emersi segni sul collo, sul braccio e sulla testa, come se la neonata fosse stata picchiata. Dall’autopsia è emerso che la piccola è morta tra le 12 e le 36 ore prima del ritrovamento, sabato scorso intorno alle 16. La donna, ritrovata lo stesso giorno alle 20, pare fosse morta da quattro giorni.
Alcuni passanti raccontano di aver visto una donna con una neonata, a volte accompagnate da un uomo, aggirarsi nel parco. Dettagli frammentari, che gli inquirenti stanno cercando di ricomporre. Ma intanto restano lì, in silenzio, la cenere, i rovi, e due vite senza nome.