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‘Ndrangheta nel litorale Sud di Roma: 65 arresti, tra cui 2 carabinieri

Blitz all’alba tra Roma e provincia, con 65 arresti nei confronti di persone, tra cui due carabinieri e alcune delle quali gravemente indiziate per mafia.
A cura di Alessia Rabbai
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Sessantacinque misure di custodia cautelare nei confronti di persone, tra cui anche due carabinieri, e alcune delle quali gravemente indiziate di far parte di un'associazione per delinquere di stampo mafioso, che agirebbe tra Roma e provincia. È il bilancio della vasta operazione che i militari del Comando provinciale di Roma hanno messo in atto all'alba di oggi, giovedì 17 febbraio. Provvedimenti che sono scattati su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, a seguito dell'ordinanza emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica. La notizia degli arresti è arrivata stamattina presto, quando i carabinieri hanno fatto irruzione a casa delle decine di destinatari del provvedimento, ora a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. I militari hanno continuato le operazioni per ore, mettendo in atto perquisizioni domiciliari e sequestri.

I due carabinieri arrestati avrebbero rivelato informazioni riservate

I due carabinieri arrestati, che prestano servizio presso due caserme del litorale a Sud di Roma, in particolare avrebbero rivelato informazioni riservate al gruppo criminale, per facilitarne gli affari illeciti. Da quanto si apprende uno dei due militari è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa ed è stato portato in carcere, mentre il secondo è accusato di rivelazione del segreto d'ufficio e attualmente si trova ai domiciliari.

Perquisiti gli uffici di Anzio e Nettuno

I carabinieri stamattina hanno perquisito gli uffici di Anzio e Nettuno, acquisendo documenti di varia tipologia alla ricerca di informazioni utili riguardo sospetti di infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione e di trattamento illecito di rifiuti.

Una ‘ndragheta locale controlla il litorale di Roma Sud

Destinatarie delle misura di custodia cautelare alle quali stamattina hanno dato esecuzione i militari sono sessantacinque persone, alcune delle quali sarebbero gravemente indiziate di far parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso. Una realtà che costituirebbe una ‘ndrangheta locale, di Santa Cristina d’Aspromonte, ma composto in gran parte anche da soggetti appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta originarie di Guardavalle, la quale si ipotizza abbia assunto il controllo del territorio nel litorale a Sud di Roma. Una realtà criminale che, da quanto si apprende dai carabinieri, si sarebbe ramificata all'interno del tessuto sociale, infiltrandosi nelle pubbliche amministrazioni e fino ad arrivare a gestire operazioni di narcotraffico internazionale.

Traffico di droga e smaltimento illecito di rifiuti

Tra gli esponenti del gruppo criminale gravemente indiziati c'è Giacomo Madaffari, sul quale ricadono i sospetti che ne sia il capo. Tra questi anche membri dei Gallace, Perronace e Tedesco. Come emerge dalle indagini Giacomo Madaffari e Bruno Gallace sarebbero all'interno di due associazioni operanti nel settore del narcotraffico, ben organizzate e finanziate, in grado di rifornirsi con con grandi quantità di cocaina provenienti dal Sud America. Rispetto al traffico illecito di rifiuti, l'accusa riguarda grandi quantità di liquami, che sarebbero state scaricate nelle fogne comunali attraverso tombini all’interno della sede di attività imprenditoriali che fanno capo agli imputati di Anzio. Aziende delle quali sono state sottoposte a sequestro preventivo quote, l’intero patrimonio aziendale, i conti correnti e le autorizzazioni all’esercizio delle attività commerciali.

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