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Morto dopo 14 giorni di agonia Said, il fioraio di via Tripoli investito sulle strisce pedonali

Dopo due settimane di coma si è spento Said, il fioraio di via Tripoli investito mentre attraversava sulle strisce a pochi metri dal chiosco. Ora i residenti chiedono maggiore sicurezza sulla strada.
A cura di Redazione Roma
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È il 30 dicembre quando Said, sessantacinque anni, viene investito sulle strisce pedonali da una Opel Mari. Siamo in via Tripoli, al quartiere Africano, e l'uomo da tanti anni gestisce il chiosco di fiori a pochi metri dal punto dove è stato ucciso. Sul posto arrivano gli agenti del II Gruppo Nomentano della Polizia Locale e i soccorsi del 118. Le condizioni del pedone appaiono subito gravi. L'uomo viene trasferito d'urgenza al Policlinico Umberto I dove è ricoverato in codice rosso, la prognosi è riservata. Rimane in coma per due settimane, un'agonia terminata lo scorso venerdì quando i medici hanno dichiarato il decesso. Ora il conducente dell'auto coinvolta nell'incidente rischia un'incriminazione per omicidio stradale.

La notizia della morte dell'uomo è stata data oggi sulle pagine romane del quotidiano la Repubblica, assieme al commiato di tanti abitanti del quartiere che conoscevano e si erano affezionati al fioraio di via Tripoli, che da molti anni lavorava nel chiosco. Sono molti poi i residenti che chiedono interventi urgenti per la messa in sicurezza della strada, giudicata troppo pericolosa per l'alta velocità con cui viene troppo spesso impegnata dagli automobilisti.

Said è l'ennesima vittima sulle strade di Roma. Un'interrotta scia di sangue di record negativo in record negativo: lo scorso anno la capitale è risultata seconda solo a Milano per vittime della strada. Sono già sette dall'inizio del 2023 le vittime della strada a Roma.

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