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Morto a 23 anni in un incidente col motorino, in 7 a processo: “Caduto a causa di una buca”

Davide Curcio è morto a 23 anni in un incidente col motorino su viale Tirreno. Secondo gli investigatori, il giovane sarebbe caduto a causa di una buca che non ci sarebbe dovuta essere. Per questo sette persone andranno a processo con l’accusa di omicidio stradale: sarebbero state loro a dover vigilare affinché il cratere fosse riparato.
A cura di Natascia Grbic
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Sette persone sono state rinviate a giudizio con l'accusa di omicidio stradale per la morte di Davide Curcio, un giovane di 23 anni che la notte del 10 giugno 2017 è caduto con il suo motorino a causa di una buca su viale Tirreno. Il cratere, lungo quattro metri e largo due, non ci sarebbe dovuto essere: e Davide, che dopo una curva se lo è trovato davanti, non è riuscito a evitarlo. Dopo aver perso il controllo del mezzo si è schiantato su una macchina parcheggiata, ed è morto a causa delle lesioni riportate nell'impatto. A quattro anni di distanza, la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per sette uomini, tre dirigenti municipali e quattro persone di tre ditte operative sul cantiere. La buca, infatti, sarebbe dovuta alla scarsa manutenzione stradale, e non ci sarebbe stata se, secondo l'accusa, quelle sette persone avessero fatto il loro lavoro. La notizia è riportata da Il Corriere della Sera.

L'incidente in cui è morto Davide Curcio

L'incidente in cui è morto Davide Curcio è avvenuto alle 3.30 di notte su viale Tirreno, all'incrocio con via Val Formazza. Già da subito le indagini si sono orientate verso il cantiere dei lavori, non segnalato, che avrebbero causato la buca. La salma del ragazzo era stata poi portata dal medico legale per l'autopsia. Per lui non c'era stato purtroppo nulla da fare: i soccorritori, arrivati tempestivamente sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Adesso, a quattro anni di distanza, la notizia del rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio stradale per i sette: per la procura, quella morte si sarebbe potuta evitare se ognuno avesse svolto correttamente il suo lavoro.

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