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Morte Teodosio Losito, Manuela Arcuri convocata in Procura: continuano indagini sulla presunta setta

Manuela Arcuri, attrice lanciata proprio da Teodosio Losito, è stata convocata in Procura come persona informata dei fatti riguardo la morte del produttore. Dopo che Rosalinda Cannavò e Massimiliano Morra hanno dichiarato al Grande Fratello che quello di Losito non sarebbe stato un suicidio, la Procura ha riaperto il caso.
A cura di Natascia Grbic
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Continuano le indagini sulla morte di Teodosio Losito, il produttore che si è tolto la vita all'età di 53 anni. Oggi è stata ascoltata in Procura Manuela Arcuri, attrice lanciata proprio da Losito insieme a Gabriel Garko e che per anni ha lavorato nelle fiction di successo girate dal produttore. Sul caso si era già espressa rilasciando delle dichiarazioni nella trasmissione ‘Non è l'Arena' condotta da Massimo Giletti. "Trovo assurdo quello che sta succedendo, non volevo parlare ma non posso più stare zitta – ha dichiarato l'attrice – Al massimo mi davano dei consigli, come può fare qualsiasi persona con cui lavori e cerca di proteggerti. Alberto Tarallo è sempre stato un uomo molto protettivo, ti voleva aiutare sotto tutti questi aspetti. Non ha mai puntato una pistola alla tempia a nessuno. Lo difendo, non si fa così. Non si gioca con la vita delle persone. Mi sembra più di una gogna. Qui non parliamo di un matrimonio inventato, qua si gioca con la vita della gente".

Il caso della presunta setta con i Vip

La morte di Teodosio Losito, avvenuta l'8 gennaio 2019, era stata classificata come suicidio. La Procura di Roma ha però deciso di aprire un fascicolo per istigazione al suicidio dopo le parole pronunciate da Rosaria Cannavò e Massimiliano Morra all'interno della casa del Grande Fratello. Secondo quanto riportato dall'attrice, Teodosio Losito non si sarebbe suicidato. Il suo decesso sarebbe stato causato da una presunta setta di cui avrebbero fatto parte lei e Morra e altri personaggi nel mondo dello spettacolo (tutti convocati in Procura come persone informate dei fatti). Nel corso della serata hanno parlato a più riprese di un certo ‘Lucifero‘ che li costringeva a fare cose che non volevano. Saranno ora gli inquirenti a stabilire se nelle parole di Cannavò e Morra ci sia un fondo di verità, o se le loro siano accuse infondate.

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