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Medici corrotti e “attori”: così la cricca dei falsi incidenti ha intascato 2 milioni

Medici corrotti e “attori” reclutati tra cittadini stranieri in difficoltà economica e pagati 300 euro a falso sinistro. Il sistema con cui la cricca dei falsi incidenti ha truffato le assicurazioni per 2 milioni di euro.
A cura di Emilio Orlando
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I falsi feriti in incidenti stradali mai avvenuti li chiamavano "attori" e le strade dove simulavano i sinistri erano i "teatri". Sono state quattro le misure cautelari in una indagine dei carabinieri di Roma coordinata dalla Procura che coinvolge oltre a medici corrotti anche diversi "figuranti" reclutati soprattutto tra cittadini stranieri in difficoltà economica, che venivano pagati trecento euro a falso sinistro.

"Mi trovi qualcuno per fare quella parte, un ruolo da protagonista, lì a teatro!". In questa intercettazione telefonica, annotata dai carabinieri della compagnia Roma Centro, due indagati cercavano una "vittima" per un falso incidente. È solo uno dei passaggi più carismatici che svelano la scaltrezza con la quale erano abituati a trattare gli indagati dell'organizzazione criminale che truffava le assicurazioni.

Agli arresti domiciliari sono finiti Vincenzo Carrese classe 1945, considerato dagli inquirenti il procacciatore dei mezzi e delle persone da coinvolgere nei falsi sinistri, Cristiano Sinibaldi di 49 anni, ritenuto il presunto finanziatore, e Alessandro e Federico Nardi di 58 e 28 anni. Il giudice per le indagini preliminari, Francesca Ciranna  ha disposto l'interdizione allo svolgimento della professione da sei a dodici mesi per altri dodici indagati.

Negli atti dell'indagine, i carabinieri hanno ripreso con video e foto  il passaggio di denaro tra gli appartenenti al sodalizio e i medici corrotti che lavoravano in alcuni ospedali della Capitale. Una struttura criminale che si è dedicata, negli anni, esclusivamente a simulare incidenti stradali in mezza Italia in modo da «drenare» i risarcimenti delle assicurazioni. Le accuse contestate dal sostituto procuratore Francesco Cascini, a secondo delle posizioni, sono quelle di associazione per delinquere, frodi ai danni di assicurazioni, corruzione.

Per il giudice per le indagini preliminari, gli indagati "con notevole spregiudicatezza e scaltrezza hanno promosso ed organizzato l'associazione dedicandosi quotidianamente alla pianificazione di falsi sinistri stradali ponendosi alla ricerca di attori e messi da coinvolgere nei falsi sinistri, ad intrecciare rapporti con medici compiacenti in servizio presso strutture private e pubbliche, seguire tutte le pratiche con le assicurazioni cui venivano richiesti rimborsi".

Secondo gli inquirenti il danno economico alle compagnie assicurative supera i due milioni di euro. Nel procedimento sono coinvolti anche avvocati. La consistenza -si legge nell'ordinanza del gip "dei proventi derivanti dagli incidenti stradali – spiegano gli investigatori – generata in massima parte dai risarcimenti delle lesioni riportate dagli infortunati, dava luogo a liquidazioni comprese tra i 10.000 ed i 20.000 euro".

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