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L’ex poliziotto che ha travolto e ucciso Simone Sperduti resta in carcere: “Dovevo morire io”

Convalidato l’arresto dell’ex poliziotto che ha travolto e ucciso Simone Sperduti. E dal carcere arriva la lettera in cui chiede perdono ai genitori del 19enne.
A cura di Beatrice Tominic
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L'ex poliziotto, già sospeso dal servizio, che ha travolto e ucciso il 19enne Simone Sperduti resterà in carcere. Il giudice ha convalidato l'arresto dell'ex poliziotto di 46 anni che nella notte fra il 23 e il 24 agosto scorsi, in via Prenestina, ha provocato l'incidente in cui ha perso la vita il 19enne. Dopo essere stato sottoposto ai test tossicologici e alcolemici, è emerso che il 46enne si trovava alla guida ubriaco e dopo aver assunto cocaina: già trovato due volte alla guida ubriaco, gli era stata sospesa la patente nel 2018.

Questa mattina il poliziotto si è presentato davanti al gip per l'interrogatorio di convalida: è qui che ha consegnato al giudice una lettera in cui chiede perdono, poche righe scritte in questi giorni in carcere, da recapitare ai genitori del ragazzo.

La convalida dell'arresto

Come scrive il Messaggero, l'appuntamento per la convalida dell'arresto è avvenuto questa mattina: il poliziotto si è presentato davanti al gip per l'interrogatorio di convalida e, dopo aver ammesso gli addebiti, il giudice ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, su richiesta del pm Mario Palazzi.

Al termine dell'udienza, infine, la legale del poliziotto, l'avvocata Pamela Strippoli, ha dichiarato che il suo assistito non si era accorto dell'arrivo dello scooter del ragazzo. Poi ha aggiunto: "Il mio assistito ha risposto alla domande del giudice e ha espresso tutto il suo dolore alla famiglia di Simone è conscio della responsabilità che porterà a vita".

La lettera dell'ex poliziotto

Come riporta il Messaggero, l'ex poliziotto della Polfer ha deciso di chiedere perdono ai familiari di Simone Sperduti, con un lettera scritta a mano. "Mi inginocchierei ai piedi per chiedervi perdono. Ho paura, so che voi ne avete più di me. Ho sbagliato, cavolo ho sbagliato. Avrei voluto morire io. Dovevo morire io – ha scritto nella lettera il poliziotto arrestato – Vi chiedo perdono. Niente vi ridarà più vostro figlio, ma io farò qualsiasi cosa possa aiutarvi. Vi chiedo perdono, e a Dio. Avrei dovuto morire io. Ho il cuore in pezzi, ma so che è nulla rispetto a quello che state provando voi. Odiarmi è il minimo".

L'incidente mortale

L'incidente è accaduto nella notte fra il 23 e il 24 agosto scorso: l'automobile, una Opel Meriva su cui viaggiava l'ex poliziotto, un 46enne agente della Polfer già sospeso dal servizio, ha travolto e ucciso il giovane che si trovava in sella alla sua moto Honda Sh300.

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