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Leo Gassman soccorre una studentessa vittima di stupro, la ragazza: “Vorrei ringraziarlo”

Fra i passanti che hanno salvato la 29enne dallo stupro lo scorso weekend c’era anche il cantante Leo Gassman: adesso la ragazza vorrebbe incontrarlo per ringraziarlo.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto da Facebook
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È successo nella notte fra venerdì e sabato scorsi, il 6 e il 7 maggio: un ragazzo ha tentato di violentare una studentessa americana di 29 anni poco distante da via di Portonaccio, nel quadrante est della capitale. Mentre il ragazzo provava ad abusare di lei, la giovane ha iniziato ad urlare così forte da attirare l'attenzione di alcuni passanti. Fra loro, anche Leo Gassman, il cantante figlio dell'attore Alessandro che dopo aver soccorso la ragazza, ha raccontato la vicenda sui social. "Davvero, è stato Leo Gassmann a salvarmi? Non lo sapevo. Vorrei riuscire a incontrarlo per ringraziarlo", ha dichiarato la vittima a la Repubblica, prima di spiegare come si sono svolti i fatti.

Il racconto della serata

Come ha spiegato la ragazza, che si è trasferita a Roma dalla Pennsylvania un paio di anni fa per studiare Storia dell'arte all'università di Tor Vergata, la serata era iniziata nel quartiere di Trastevere e soltanto in seguito si è spostata nella zona di Portonaccio. "Ero stata a una festa di una mia amica a Trastevere, eravamo un gruppo di artisti, persone squisite che conoscono ormai da due anni, da quando sono arrivata a Roma – ha dichiarato, ricordando la fatidica sera – Eravamo in questo giardino a Trastevere, dietro l'Orto botanico. Abbiamo bevuto. Li ho conosciuto un ragazzo che credevo fosse loro amico, una persona per bene."

Da Trastevere, però, il gruppo ha deciso di spostarsi verso la zona est della capitale: "Ero lì con due miei cari amici. A un certo punto abbiamo deciso di andare in un locale a Portonaccio. I miei due amici hanno preferito tornare a casa. Io e questo ragazzo siamo saliti su un taxi – poi ha rivelato – Ha provato a toccarmi, a baciarmi, ma ho dei ricordi piuttosto sfocati. Dei flash, ricordo solo che piangevo disperata, a un certo punto ho avuto un attacco di panico. Ero disperata".

I soccorsi

I ricordi che la ragazza ha dell'arrivo dei soccorsi sono ancora piuttosto sfocati: "Ricordo solo vagamente che quel ragazzo a un certo punto è scappato, c'era traffico. E un altro ragazzo è venuto verso di me con una bottiglia d'acqua, poi è arrivata la polizia", ha dichiarato, prima di essere trasportata in ospedale.

"Mi hanno portata al pronto soccorso del policlinico Umberto I, anche li ricordo che piangevo disperata. Non smettevo di piangere. Dopo la visita la polizia mi ha portato al commissariato dei Parioli, mi hanno tenuto lì mezz'ora e poi mi hanno detto che ero libera di andare via."

Il furto della borsa

Una volta concluse le pratiche al commissariato, la ragazza si è sentita particolarmente sola, durante la violenza il suo aggressore le ha anche rubato la borsa: "Sono sicura che l'abbia presa quel ragazzo. Perché a casa delle mie amiche non c'era più e poi ho visto che hanno provato a prelevare dei soldi con il bancomat."

Parlando del resto della serata ha aggiunto: "Non sapevo dove andare, cosa fare. Mi sentivo sola. Avevo solo il cellulare in mano, con il cinque per cento di batteria. Quel tipo mi ha rubato la borsa, con dentro il portafogli e le chiavi di casa. Ho chiamato una mia amica che abitava lì vicino e sono andata da lei – ha spiegato – Poi il giorno dopo ho dovuto chiamare il fabbro per farmi riaprire casa e sabato pomeriggio sono andata a fare la denuncia vicino casa, a Monteverde."

La giovane studentessa ha poi fornito i dettagli che ricordava sull'identità del ragazzo:"Non l'avevo mai visto. È un tipo strano, che vestiva un po' da donna, credo che abiti nella zona di Trastevere. Spero davvero che lo prendano, voglio portarlo in tribunale".

La vita a Roma

La 29enne vive a Roma ormai da due anni insieme al suo fidanzato che, proprio questo weekend, è partito e si trova fuori città in vacanza: i suoi genitori, invece, vivono negli Stati Uniti. Nonostante il brutto episodio di cui è rimasta vittima, il suo modo di vedere la capitale non è cambiato e non crede che Roma sia una città pericolosa: "Credo solo di aver avuto sfortuna, di aver incrociato la persona sbagliata al momento sbagliato. Ho girato tutto il mondo e non mi è mai successa una cosa simile. Non avevo mai pensato di poter essere vista dagli altri come un soggetto fragile. Evidentemente mi sbagliavo. Mi ha visto sola, disorientata e ha provato ad approfittarsi di me", ha aggiunto. "Adesso voglio solo metabolizzare questa brutta esperienza, sperando che la polizia lo prenda."

Il racconto di Leo Gassman

Nella giornata di sabato, 7 maggio, Leo Gassman ha raccontato la vicenda nelle sue storie di Instagram: "Appena ho sentito le urla mi sono avvicinato e ho chiesto una mano a un paio di ragazzi che passavano da quelle parti, ma il ragazzo francese era già fuggito – ha scritto nella storia – Abbiamo chiamato la polizia e un'ambulanza ha portato via la ragazza per accertamenti. Se vi capita di incappare in situazioni del genere non tiratevi mai indietro. Da esseri umani abbiamo il dovere di aiutare i nostri fratelli e sorelle se in difficoltà, anche se fa paura".

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