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Triplice omicidio a Prati (Roma)

Le urla delle donne nei video del killer di Prati: ancora nel mistero l’omicidio di Martha Torres

Giandavide De Pau ha ripreso con lo smartphone l’omicidio delle due donne nell’appartamento in via Riboty. Al momento del duplice omicidio, nella casa d’appuntamenti c’erano altri clienti in attesa. Si indaga ancora sul terzo omicidio avvenuto in via Durazzo.
A cura di Emilio Orlando
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Due video, uno della durata di 14 minuti e l'altro di 42 minuti. Entrambi i filmati, acquisiti dagli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile e dai carabinieri del nucleo investigativo, sono stati girati giovedì scorso durante il duplice omicidio di via Riboty a Prati, mentre l'omicida sgozzava le due donne cinesi.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, i file "documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante l'omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo con le due donne, mandando via altri clienti". Urla e richieste di aiuto inquietanti si sentono nell'audio quando De Pau, scrive ancora il gip:" sposta il telefono e si inquadrano le scarpe che lo stesso indossa, dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera ma continua ad essere registrato l'audio e si sente entrare nella stanza l'altra donna cinese"

"Al minuto 1.09 si sentono rumori e la donna urlare fortemente, ma il suono giunge come soffocato, entra l'altra donna che chiede ‘cosa fai a lei – annota ancora il gip – subito dopo si sentono le urla strazianti anche della seconda donna che viene aggredita, poi si sente prima il rumore di una porta che sbatte e poi il rumore più forte di un'altra porta, probabilmente quella di ingresso che viene aperta e dal minuto 2.41 si sente il rantolo di Xiuli Guo in fin di vita ritrovata agonizzante sul pianerottolo; dopo qualche minuto si sente la voce del portiere e poco dopo dei soccorritori".

Sempre nel documento di 21 pagine che è stato notificato in carcere a De Pau dopo l'interrogatorio di garanzia, si legge:" La dinamica di quanto avvenuto all'interno dell'appartamento di via Riboty è pienamente provata dal contenuto dei video rinvenuti nel telefono cellulare dell'indagato e smentiscono integralmente la versione dallo stesso fornita circa la presenza di un presunto uomo armato che avrebbe aggredito le due donne e minacciato lui con una pistola. I video infatti non solo documentano l'aggressione da parte dello stesso indagato ma anche l'assenza di qualsiasi altro soggetto all'interno dell'appartamento, come preteso dallo stesso indagato che aveva fatto mandare via tutti i clienti per rimanere solo con le due donne".

All'interno dell'appartamento di via Riboty, c'erano altri clienti in attesta nelle altre stanze, tra cui il supertestimone Francesco F. che oltre a frequentare a pagamento una delle vittime, si era invaghito di lei e voleva sposarla per farle cambiare vita. L'assassino, in preda alla sua furia omicida non si accorge delle altre persone dentro la casa e si allontana con la stessa normalità con cui è entrato. Dopo aver vagato per le strade di Roma per diverse ore, "Davide il biondo" va al Jakie O', una storica discoteca di via Boncompagni, famosa negli anni della "Dolce Vita" di via Veneto ad incontrare una sua amica colombiana e chiederle ospitalità nel suo B&B di via Milazzo. La donna lo ospita per una notte, ma qualche ora poco, in via dell'Acqua Vergine, al Prenestino, il killer sbanda con la sua macchina contro un muro. La "Toyota Iq" verrà "ricoverata" in un'officina meccanica dopo, che qualcuno ha chiamato il soccorso stradale.

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