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Le donne hanno vinto: la svolta storica del circolo Aniene. Ma non a tutti sta bene

Nello storico circolo Aniene anche le donne da oggi possono diventare socie. Ieri si è tenuto il voto e, con 237 voti favorevoli e 150 contrari, viene approvata la modifica dello statuto.
A cura di Beatrice Tominic
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Anche le donne possono iscriversi al circolo Aniene come socie. Come si legge in un articolo del quotidiano il Messaggero, infatti, nella serata di ieri, per alzata di mano, i soci presenti hanno potuto esprimere il proprio voto sulla modifica dello statuto. Con 237 voti favorevoli e 150 contrari, lo statuto viene ufficialmente cambiato: con la modifica, infatti, si stabilisce l'arrivo delle donne nello storico circolo Aniene e l'articolo 4  non reciterà più: "I soci effettivi sono le persone di sesso maschile che hanno compiuto 18 anni."

Giovanni Malagò, presidente del circolo dal 1997 al 2017 e oggi presidente onorario, ha commentato la notizia, arrivata dopo circa due mesi di polemiche: "Alle donne dovevamo pensarci da soli. E prima." Il circolo, infatti, è stato inaugurato nel 1892, ma con il passare degli anni più volte lo statuto ha subito delle modifiche: l'ultima appena tre anni fa, il 4 gennaio del 2019.

Le donne iscritte al circolo prima del voto di ieri

Prima delle modifiche allo statuto approvate ieri, il circolo Aniene ammetteva come "socie onorarie" soltanto donne che avessero ricevuto, nel corso della loro carriere agonistica, validi meriti sportivi: soltanto le campionesse, dunque, poteva entrare nel circolo, sebbene neanche per loro fosse previsto diritto di voto come per gli altri soci. Fra loro, ad esempio, troviamo Federica Pellegrini, la stella del nuoto, Flavia Pennetta, del tennis e Josefa Idem della canoa, ma anche Caterina Banti, velista e Simona Quadarella, nuotatrice.

Il resto delle donne che aveva libero accesso agli impianti, in totale una quarantina, era ospite del circolo: questo, però, era permesso soltanto nel caso in cui si trattasse della moglie o della figlia di qualche socio.

Le pressioni esterne

Nel corso di questi due ultimi mesi sono arrivate molte pressioni esterne per convincere il circolo Aniene ad approvare e adottare le modifiche riguardo all'articolo 4 dello statuto. La ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti aveva definito le norme dello statuto discriminatorie e anacronistiche, ma si erano espressi contro questo sistema anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali e l'onorevole Laura Boldrini. Oltre ai personaggi provenienti dal mondo politico, però, sono anche molti gli atleti e le atlete che hanno espresso il loro dissenso: fra loro Sara Simeoni e l'Assist, associazione nazionale atlete.

Nella giornata dell'8 marzo, infine, è arrivata la delibera dal Campidoglio con cui l'Assemblea Capitolina, ha imposto che ogni club dovrà garantire, nel proprio atto costitutivo e nel proprio statuto criteri d'accesso e di partecipazione basati sulla parità di genere, pena il ritiro della concessione degli impianti e delle strutture.

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