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Il Circolo Aniene deve fare marcia indietro e accogliere le donne, altrimenti niente impianti

È stata deposta una delibera in Campidoglio: Roma concede gli impianti solo alle società che garantiscono la parità di genere. Problemi in vista per il Circolo Canottieri Aniene che, da regolamento, accetta solo soci “di sesso maschile”.
A cura di Beatrice Tominic
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Ieri, nella giornata dell'8 marzo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha depositato una delibera con la quale qualunque società sportiva che voglia richiedere in concessione o abbia già in gestione un impianto sportivo nei territori di Roma Capitale dovrà garantire la parità di genere sia nel proprio Atto Costitutivo che nello Statuto: fra i centri sportivi  che oggi non sono a norma, anche l'esclusivo Circolo Canottieri Aniene.

Il primo firmatario dell'atto è Ferdinando Bonessio, presidente sia della commissione Sport che del gruppo Europa Verde che ha commentato: "Con questa proposta, non a caso depositata l'8 marzo, qualunque club dovrà garantire che il proprio atto costitutivo e il proprio statuto rispettino criteri di accesso e di partecipazione basati sulla parità di genere".

Il caso del Circolo Canottieri Aniene

Qualora l'Assemblea Capitolina approvasse la delibera, quindi, anche lo storico Circolo Canottieri Aniene si troverebbe a dover modificare il proprio regolamento per aprire la possibilità di diventare socie e membri del consiglio anche alle donne. Oggi, infatti, stando al regolamento, per diventare soci effettivi occorre essere persone con almeno 18 anni di sesso maschile (oppure, per diventare socie onorarie, campionesse olimpiche). Come scrive in un articolo di oggi la Repubblica, infatti, neanche il Circolo potrà fare finta di niente dopo l'intervento del Comune, nonostante la concessione delle strutture, secondo le vecchie norme, sia valida fino al 2051.

Dove nasce la proposta

La delibera che vede Bonessio come primo firmatario è stata pensata come azione concreta  per fare propri i principi della Carta europea dei diritti delle donne nello sport: "Le donne devono partecipare tanto alle discipline sportive che alla gestione dirigenziale delle stesse."

Nelle sue dichiarazioni, però, non manca anche l'accenno ai grandi centri sportivi che si sono distinti, soprattutto nell'ultimo periodo: "Nel 2022 alcune società e storici circoli sportivi romani hanno un'organizzazione interna che limita la presenza di figure femminili nei ruoli di dirigente e componente del consiglio direttivo – ha affermato – Non è più rinviabile l'adozione da parte dell'Assemblea Capitolina di una modifica del regolamento che imponga la parità di genere a tutte quelle associazioni che vogliono rapportarsi a Roma capitale nella gestione di impianti e servizi sportivi."

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