Lavinia investita all’asilo, il pm chiede due anni per la maestra e uno per l’automobilista
Due anni di reclusione per la maestra che avrebbe dovuto controllare Lavinia e uno per l'automobilista che l'ha investita. Queste sono le richieste avanzate dal pubblico ministero Giovanni Taglialatela durante la requisitoria nel processo per il ferimento della bambina di sedici mesi al momento dei fatti, travolta da un'auto che l'ha fatta finire in coma vegetativo irreversibile la mattina del 7 agosto del 2018 davanti all'asilo a Velletri, in provincia di Roma.
Il pm ha ricostruito la dinamica dell'incidente
Oggi c'è stata l'udienza in Tribunale durante la quale il pm ha ricostruito l'accaduto partendo proprio dall'asilo, che ha definito una "struttura priva di organizzazione". Per la Procura infatti quella mattina la prima a sbagliare è stata la maestra alla quale i genitori avevano affidato la piccola Lavinia, la quale avrebbe dovuto controllarla, non rispettando gli obblighi di vigilanza, custodia e diligenza.
I bambini erano stati portati nell'area giochi nei pressi dell'asilo per poi tornare nella struttura. L'insegnante invece l'ha dimenticata nel parcheggio o all'ingresso dell'asilo, mentre accompagnava un altro alunno in bagno.
Per il pm l'incidente si sarebbe potuto evitare
A quel punto la bambina si sarebbe spostata, finendo in mezzo alla strada. In quel momento l'automobilista l'ha investita, ferendola gravemente fino a farla finire in ospedale nello stato vegetativo in cui si trova ancora oggi, trascorsi cinque anni dall'incidente.
La maestra dovrà rispondere di lesioni colpose gravissime e abbandono di minore
Successivamente la maestra e la conducente hanno portato Lavinia in ospedale, lasciando da soli gli altri bambini. Per questo comportamento all'accusa di lesioni colpose gravissime si aggiunge l'accusa di abbandono di minore per la docente. L'avvocato di parte civile Cristina Spagnolo ha ricordato che l'asilo era diventato abusivo perché c'era meno di un maestro ogni cinque bambini.
"Speriamo di poterci regalare un Natale più sereno con un processo e una sentenza che chiudano questa prima fase – spiega a Fanpage.it Massimo Montebove, il papà di Lavinia – Si tratta di una storia dura, ma nonostante tutto questo percorso non mi ha portato ad odiare nessuno".