Lanciano una sigaretta nel passeggino: ustionata al viso e al collo una bambina di 3 anni

Nella giornata di mercoledì scorso due turisti americani che si stavano recando in farmacia per effettuare i tamponi necessari a rientrare a casa, nel Massachusetts, si sono accorti che dal passeggino in cui si trovava la loro bambina stava uscendo una scia di fumo. "Mi sono subito sporto per vedere cosa fosse successo – ha dichiarato il papà della bambina a Il Messaggero – La tutina della bambina era completamente bruciata, una parte del viso e della spalla erano già ustionati e la culletta piena di cenere."
I due stavano percorrendo via dei Monti di Primavalle nel tardo pomeriggio: una volta scoperto l'accaduto, hanno subito allertato i soccorsi per curare la piccola, una bambina di 3 anni e le forze dell'ordine per chiarire cosa sia realmente accaduto.
La bimba portata al Bambino Gesù
Una volta allertati i soccorsi, la bambina è stata immediatamente trasportata al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù dove i medici, curandole le ferite, le hanno accertato l'ustione di secondo grado su viso e collo. La sera stessa, prima che rientrasse in albergo insieme ai genitori, è stata dimessa con una prognosi di 20 giorni.
Le indagini sul caso della bambina ustionata
Sul posto sono immediatamente arrivati anche gli agenti della polizia che hanno aperto le indagini sul caso: a lanciare nel passeggino la sigaretta che ha procurato le ustioni alla piccola potrebbe essere stato un cliente di un famoso bar della zona. Secondo quanto riferito dai genitori, infatti, il bar era molto pieno e c'era un folto gruppo di persone, un po' alticce, fra l'entrata e il marciapiede: "Non posso confermare, ma è stato l'unico punto che abbiamo trovato affollato lungo il percorso", ha dichiarato il papà della piccola che, insieme alla famiglia, ripartirà nelle prossime ore per gli Stati Uniti.
La polizia, invece, ha fatto sapere che le indagini saranno complesse: per cercare di identificare l'autore o l'autrice del gesto, gli agenti stanno analizzando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza del bar che affacciano anche sulla strada.