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Duplice femminicidio a Cisterna di Latina

La porta spaccata, l’inseguimento in strada e gli spari: il racconto della 22enne di Cisterna di Latina

“Dopo i primi colpi a mia madre e mia sorella sono scappata. Lui mi seguito e ha sparato di nuovo”. Questo il racconto della 22enne Desyrée Amato, sopravvissuta all’omicidio di Cisterna di Latina. Nel frattempo scattato lo stato di fermo per l’ex, Christian Sodano, maresciallo della Guardia Finanza.
A cura di Beatrice Tominic
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Desyrèe e Renèe Amato, l'ex fidanzata del maresciallo della Guardia di Finanza e sua sorella. A destra Christian Sodano.
Desyrèe e Renèe Amato, l'ex fidanzata del maresciallo della Guardia di Finanza e sua sorella. A destra Christian Sodano.
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"Ha sparato e ha colpito mia mamma e mia sorella. Si erano messe fra me e lui quando ha estratto la pistola". Questo il racconto di Desyrèe Amato su quanto avvenuto nel pomeriggio di ieri, martedì 13 febbraio 2024, a Cisterna di Latina quando l'ex fidanzato Christian Sodano, maresciallo della Guardia di Finanza ha utilizzato l'arma di ordinanza per sparare contro sua madre e sua sorella, la quarantanovenne Nicoletta Zomparelli, di professione agente immobiliare, e la diciannovenne Renèe Amato. Nei confronti del ragazzo è arrivato il fermo di duplice omicidio questa mattina.

I fiori lasciati dalla comunità davanti alla saracinesca dell'agenzia immobiliare per cui lavorava Nicoletta Zomparelli.
I fiori lasciati dalla comunità davanti alla saracinesca dell'agenzia immobiliare per cui lavorava Nicoletta Zomparelli.

 Il racconto di Desyrée Amato, sopravvissuta al duplice femminicidio

I due stavano litigando quando il ragazzo avrebbe estratto l'arma d'ordinanza. "Quando l'ho vista ho iniziato ad urlare e sono corsa verso il bagno, mi ci sono chiusa dentro – ha raccontato la ragazza agli inquirenti – Ma sentendo le urla sono arrivate mia mamma e mia sorella. Lui ha sparato contro di loro, poi è venuto verso il bagno. Ha preso a calci la porta, fino a romperla".

A quel punto la ragazza, temendo che potesse entrare, è scappata di nuovo. Ha raggiunto la camera della sorella. Una volta raggiunta di nuovo dall'ex, è corsa fuori. Si è nascosta dietro la legnaia nel giardino di casa. Da lì ha sentito altri due colpi di pistola. In quel momento è fuggita in strada, passando da un buco della recinzione dell’abitazione, e si è diretta verso la pompa di benzina dove è stata soccorsa da un dipendente che ha allertato i carabinieri.

La fuga e l'arresto del finanziere Christian Sodano

Nel frattempo anche il finanziere si è allontanato dalla villetta di Cisterna di Latina. Ha chiamato uno zio e gli ha confessato quanto aveva fatto poco prima. "Ho sparato alla mamma e alla sorella della mia ex", gli avrebbe detto. Così è stato proprio lo zio ad invitarlo a Latina, dove vive, per parlarne di persona. Arrivata la segnalazione dello spostamento del ragazzo, sono intervenuti i poliziotti, arrivando nel quartiere Q4 del capoluogo pontino. Gli agenti della Squadra Mobile hanno trovato Sodano affacciato alla finestra.

Una volta entrati si sono fatti raccontare quanto accaduto. Il finanziere ha ripercorso il pomeriggio, dalla lite fino agli spari con l'arma di ordinanza verso la madre e la sorella della ex. Si era portato con sé la pistola a Latina. Gli agenti l'hanno trovata appoggiata sul divano.

I poliziotti davanti alla villetta in cui sono state uccise la due donne.
I poliziotti davanti alla villetta in cui sono state uccise la due donne.

La villetta sotto sequestro

Mentre nel capoluogo pontino gli agenti della polizia portavano Sodano in commissariato per sottoporlo all'interrogatorio, i carabinieri di Cisterna di Latina stavano ascoltando la ragazza ed effettuando un primo sopralluogo nella villetta dove sono stati commessi i due femminicidi, immediatamente posta sotto sequestro. Sul posto, poco dopo, sono arrivati anche i poliziotti insieme al pm di turno della Procura di Latina, al medico legale e alla polizia scientifica.

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