26 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Inneggiano al fascismo e postano video online, a processo: assolti perché “il fatto non sussiste”

Hanno inneggiato al fascismo e si sono rivolti agli amici sui social chiamandoli “camerati della rete”: i tre, a processo per apologia di fascismo, sono stati assolti.
A cura di Beatrice Tominic
26 CONDIVISIONI
Foto d'archivio.
Foto d'archivio.

Sono stati tutti assolti i tre ragazzi di Cassino accusati di aver inneggiato al fascismo con parole e gesti, primo fra tutti il saluto romano, nel 2017.

I tre, originari del comune ciociare in provincia di Frosinone, sono finiti a processo perché accusati di aver violato la Legge Scelba, che vieta frasi e gesti riconducibili al partito fascista italiano. Uno avrebbe esposto la bandiera della Repubblica Sociale Italiana e, insieme agli altri due, avrebbe inneggiato ai caduti repubblichini: i video di entrambi gli episodi sono poi stati pubblicati in rete, come si legge su il Messaggero.

Cosa è successo

Gli episodi per cui sono stati accusati i tre ragazzi di Cassino risalgono al 2017. Il primo riguarda solo uno di loro che, nel giorno del Ricordo delle vittime delle foibe, 10 febbraio, si sarebbe recato al monumento dedicato ai caduti di Cassino. Una volta giunto sul posto, avrebbe esposto la bandiera della Repubblica Sociale Italiana e iniziato a salutare a braccio teso i passanti: il momento, immortalato con il cellulare, sarebbe finito anche sui suoi profili social.

La stessa persona, in seguito, si sarebbe riunita insieme ad altri due ragazzi all'interno del cimitero tedesco di Cassino: con loro avrebbe inneggiato ai caduti repubblichini, girando un nuovo video da postare sui profili social in cui si rivolgeva agli amici chiamandoli "camerati della rete".

In un'altra occasione avrebbero inneggiato ai caduti in un video, anche questo postato online, in cui avrebbero dichiarato: "Siamo tornati. Italia proletaria è fascista in piedi. Lotta di popolo! Rivoluzione. Rivoluzione".

La conclusione del processo

Finiti a processo, ieri sono stati tutti assolti "perché il fatto non sussiste". Secondo la difesa, infatti, non c'è stata alcuna "azione di pericolo" e il loro comportamento non era rivolto alla ricostituzione del partito fascista. Ad uno di loro è stata contestata l'adesione al Movimento Fascismo e Libertà che, però, nello statuto riconosce "le libere istituzioni dello Stato".

26 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views