Incidente via Ostiense, il pirata che ha ucciso il 26enne Lorenzo Marcelli: “Sono fuggito per paura”

"Ho avuto paura, per questo sono scappato". Così si è giustificato M.F., il ragazzo di 25 anni che all'alba di sabato 28 agosto ha investito e ucciso Lorenzo Marcelli, il 26enne figlio dell'ambasciatore italiano in Congo. A riportare le sue parole, dette ai carabinieri della stazione Quadraro, è Il Corriere della Sera. I militari dell'Arma hanno poi consegnato il giovane agli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, che lo hanno arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso.Prima di essere trasferito nel carcere di Regina Coeli, è stato portato in ospedale per essere sottoposto ai test di rito al fine di verificare l'eventuale presenza di alcol e droga nel sangue. Secondo quanto emerso, riporta Il Corriere della Sera, il 25enne sarebbe passato col rosso. E non è escluso che qualcuno possa averlo aiutato nella fuga.
Subito dopo l'incidente, M.F. ha proseguito la sua corsa per circa 400 metri prima di parcheggiare l'auto presa a noleggio – una Nissan Juke – sulle strisce blu. A ritrovarla sono stati i vigili urbani, che hanno notato la macchina sul lato della strada ammaccata e sporca di sangue a poca distanza dal luogo dell'incidente. Non è escluso che qualcuno sia andato a prendere il ragazzo a via Ostiense per riportarlo al Quadraro, dove vive, per questo sono in corso accertamenti per verificare cosa sia accaduto.
Lorenzo Marcelli era alla guida di uno scooter elettrico sabato mattina e stava rientrando a casa quando è stato travolto dal 25enne a bordo della Nissan. È stato scaraventato sull'asfalto ed è morto praticamente sul colpo a causa delle gravi ferite riportate. A provare a soccorrerlo è stato un gruppo di ragazzi che in quel momento transitava per via Ostiense, dopodiché sono arrivati carabinieri e agenti della Polizia locale, che hanno da subito cominciato le indagini. Qualche ora dopo, probabilmente sentendosi braccato, M.F. si è consegnato ai carabinieri, ammettendo di essere lui il pirata della strada che ha ucciso il coetaneo.