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Incendio all’ospedale di Tivoli: le vittime forse morte per choc termico o blocco dei macchinari

Potrebbe non essere stato il fumo ad uccidere le tre vittime dell’incendio all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. Le prime ipotesi fanno pensare ad uno choc termico tra dentro e fuori o al blocco dei macchinari.
A cura di Alessia Rabbai
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L'incendio nell'ospedale di Tivoli.
L'incendio nell'ospedale di Tivoli.

Una prima ipotesi è trapelata dalle autopsie svolte lunedì 11 dicembre all'Istituto di Medicina legale del Verano a Roma, che Pierina di Giacomo, Romeo Sanna e Giuseppina Virginia Facca, le tre vittime dell'incendio divampato da un cumulo di rifiuti all'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli come riporta Il Messaggero sarebbero morte per uno choc termico o per lo stop improvviso dei macchinari ai quali erano collegati e non per il fumo.

Le ipotesi formulate finora sull'incendio all'ospedale di Tivoli

Sulla vicenda che vede sotto i riflettori il nosocomio ad Est della Capitale la Procura della Repubblica indaga per omicidio plurimo colposo e incedio colposo e ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti. Nominati come consulenti Luigi Cipolloni e la tossicologa forense Maria Chiara David. Da verificare in merito all'accaduto sono le cause esatte che hanno portato al decesso delle tre vittime: se a risultare fatale per i pazienti sia stato il fumo, oppure altri fattori come il blocco dei macchinari ai quali erano collegati oppure uno choc termico dovuto allo sbalzo di temperatura tra interno ed esterno dell'ospedale. I consulenti depositeranno le conclusioni entro sessanta giorni.

Maxi consulenza tecnica

Ieri mattina c'è stato un incontro in Procura con vigili del fuoco e Polizia di Stato per fare il punto sulle indagini e al termine del quale il procuratore di Tivoli Francesco Menditto ha disposto una maxi consulenza tecnica. Da verificare se ci siano stati dei problemi all’impianto antincendio e se i sistemi di sicurezza quella notte abbiano funzionato. Inoltre è stata aperta in'indagine interna all'ospedale per capire se sussistano delle negligenze e da aprte di chi. Come ha spiegato il direttore generale della Asl Roma 5 Giorgio Santonocito, per capire se la ditta incaricata abbia ritirato nel giorno e nelle ore concordati e perché quei rifiuti si trovassero lì. Il rogo è infatti partito, per cause ancora non note, probabilmente da un mozzicone di sigaretta, bruciando rifiuti speciali accatastati fuori dall'ospedale nella notte tra l'8 e il 9 dicembre scorsi.

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