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In fin di vita per un virus dopo l’operazione di chirurgia estetica al seno: medico rischia processo

Ha contratto un virus durante l’operazione chirurgica al seno ed è stata sottoposta ad un secondo intervento. La paziente denuncia il medico che rischia il processo.
A cura di Beatrice Tominic
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Sarebbe dovuto essere un semplice intervento chirurgico al seno, ma a poche ore dall'operazione la paziente ha iniziato ad avvertire dolori fortissimi. In breve tempo le è salita la febbre: durante l'operazione che, secondo i magistrati, sarebbe stata effettuata dal medico nel suo studio in un "ambiente del tutto inidoneo, privo di qualsivoglia autorizzazione", ha contratto un virus.

"Pseudomonas aeruginosa", questo il nome del batterio per cui la donna è stato portata nuovamente sotto ai ferri per rimuovere le protesi appena impiantate. Così un chirurgo con lo studio estetico proprio alle spalle di Villa Borghese rischia di finire a processo con l'accusa di lesioni personali: dopo le indagini dei Nas è già stato notificato il 415 bis che precede la richiesta di rinvio a giudizio, come spiega la Repubblica.

Cosa è successo

La vicenda è cominciata il 4 novembre del 2021, quando la paziente si è sottoposta al lipofilling in ospedale. L'operazione sembrava essersi svolta per il meglio, ma il giorno dopo la donna ha iniziato ad accusare i primi dolori, dalla febbre alta al seno gonfio. Un medico amico della paziente, immaginando che potesse trattarsi di una situazione non semplice, le ha immediatamente prescritto un antibiotico che, nonostante l'assunzione, non le ha portato alcun beneficio. Poi la scoperta: la donna aveva contratto una violenta infezione. Quando ha chiesto spiegazioni al chirurgo, però, non ha ricevuto alcuna risposta e ha deciso di mettersi in contatto con i carabinieri che, dopo la denuncia, hanno mobilitato i Nas per le indagini del caso. Proprio nello studio del medico, durante un sopralluogo, è stato rinvenuto il batterio che ha colpito la donna.

La seconda operazione per rimuovere le protesi

Le condizioni della donna, nel frattempo, erano peggiorate: per questa ragione è stata sottoposta al secondo intervento. Dopo la rimozione delle protesi, nel febbraio 2022, la situazione sembra essere migliorata.

Secondo i pm, inoltre, il chirurgo non avrebbe neppure "rispettato il codice di deontologia medica", non presentando alla paziente "le raccomandazioni indicate dalle linee guida e dalle buone pratiche clinico – assistenziali per non aver informato la paziente di quanto sarebbe potuto accadere prima di intraprendere l'intervento": nessuna firma sul documento di consenso informato, in pratica.

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