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Il porto per maxi navi da crociera a Fiumicino si arena: sospeso l’iter, il Giubileo è un miraggio

Lo stesso comune di Fiumicino ha chiesto di sospendere l’iter per la Valutazione d’Impatto Ambientale per poter presentare altra documentazione. Il porto privato, inserito nelle opere strategiche del Giubileo, rischia di arenarsi definitivamente e ormai è certo: per il 2025 non sarà aperto neanche il cantiere per il molo.
A cura di Valerio Renzi
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Sul sito del Ministero dell'Ambiente la procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale per il nuovo porto crocieristico di Fiumicino, risulta "sospesa su richiesta del proponente". Dopo le perplessità sollevate dal Ministero dei Beni Culturali, sul progetto elaborato per il porto che ospiterà le navi della Royal Caribbean, è lo stesso comune a mettere il freno a mano all'opera. La sospensione della procedura si è resa necessaria per integrare la "carenza documentale" messa nero su bianco dal Mibact, ed è il segnale che i tanti dubbi sollevati da esperti e comitati sull'impatto dell'opera su un territorio così fragile come quello alla foce del Tevere forse sono decisamente fondati.

Il Giubileo inizierà ufficialmente il prossimo 24 dicembre 2024, mancano meno di dieci mesi. Che senso ha allora che un'opera così discussa, e che non sarà mai funzionale per l'Anno Santo, rimanga lo stesso all'interno dell'iter commissariale stabilito dal Dpcm governativo? Già in audizione alla Regione Lazio i rappresentanti della Fiumicino Waterfront, hanno chiarito che non sarà mai possibile che le enormi navi da crociera, per le quali il porto è stato pensato, possano attraccare nell'Anno Santo. Così la singolare proposta: "I pellegrini saranno sbarcato a bordo di lance dalle navi che rimarranno in rada a un miglio dalla costa".

"C'è l'occasione di far tornare il nuovo porto di Fiumicino all'interno di un iter normale e non commisariale, per garantire la tutela del territorio e della legalità. – così Claudio Marotta, consigliere regionale di Verdi e Sinistra – L'opera deve essere stralciata dal Dpcm per il Giubileo, sono troppe le criticità che ormai sono sotto gli occhi di tutti". "La prima e più evidente anomalia che abbiamo di fronte è quella di un porto che dovrebbe essere di competenza regionale, un porto destinato a ospitare le più grandi navi da crociera al mondo e yacht di lusso lunghi anche più di venti metri, di cui invece non c'è traccia nel piano portuale del Lazio, perché la Royal Caribbean ha comprato e sta utilizzando una licenza per un porto di tutt'altra natura, un porticciolo turistico di tutto altro impatto. È ora di fermarsi e ascoltare tecnici e territorio", conclude Marotta. L'eurodeputato di Alleanza Verdi e Sinistra Massimiliano Smeriglio ha inoltre annunciato che presenterà un'interrogazione a Bruxelles sull'impatto ambientale nelle vicinanze di una Zona di Protezione Speciale.

Sul futuro del progetto del porto crocieristico, hanno chiesto risposte anche Natale Di Cola, segretario generale della Cgil Roma e Lazio, e il segretario della Uil del Lazio Alberto Civica. Con una lettera i sindacati hanno chiesto un incontro al commissario per il Giubileo, ovvero il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al sindaco di Fiumicino Mario Baccini. Obiettivo è "comprendere l'interesse pubblico dell’intervento in relazione all’evento Giubileo 2025" e "gli eventuali riflessi sulla politica portuale nel territorio regionale". Cgil e Uil chiedono anche di capire i reali tempi di attuazione, eufemisticamente indicati come "difficilmente compatibili con il periodo Giubilare" e altri chiarimenti sull'impatto ambientale, occupazionale e paesaggistico.

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