Viaggio a Fiumicino: il porto per le navi da crociera, da costruire contro ogni regola per il Giubileo

Viaggio di Fanpage.it a Fiumicino, dove si progetta di far nascere un porto per navi da crociera, che dovrà essere pronto per il Giubileo. Il motivo? Le navi che attraccheranno dovranno trasportare i pellegrini a Roma.
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Di Ilaria Proietti Mercuri e Valerio Renzi

In principio, sulla spiaggia del faro di Isola Sacra alla Foce del Tevere, si parlava di costruire un porto diportistico. Navi dai 10 ai 24 metri, un porto turistico. Poi improvvisamente, si è iniziato a parlare di navi da crociera di oltre 300 metri. Come si è arrivati a questa variante? E chi vive su quell'angolo di spiaggia, cosa pensa di un'opera che trasformerà radicalmente questa area di litorale?

Facciamo un piccolo passo indietro. Nel 2010 la Iniziative Portuali ottiene l'autorizzazione per realizzare un porto turistico. La Regione rilascia la concessione, e poco dopo entrano le società Acquamarcia di Caltagirone e Invitalia, società controllata dal ministero del Tesoro.

Nel 2011 iniziano i lavori ma poco dopo, Iniziative Portuali viene coinvolta in un’inchiesta giudiziaria e l’area viene lasciata sotto sequestro e in abbandono.

Nonostante il precoce stop ai lavori, iniziano i primi cambiamenti ambientali causati da una lunga muraglia costruita all’inizio dei lavori. Le correnti marine cambiano, e l’acqua del mare si ritira sempre di più. I bilancioni, le storiche case in legno famose per essere immerse nell’acqua, cominciano ad essere circondate da sempre più sabbia. Nel giro di pochi anni la spiaggia avanza per decine di metri.

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Arriva il 2021 e la Fiumicino Waterfront, società controllata dell’americana Royal Caribbean Group, in un’asta giudiziaria presenta l’offerta per l’acquisto del ramo di aziende della società Iniziative Portuali, riprendendo in mano quel vecchio piano di lavoro.

Nonostante il rischio di forzare regole e trasparenza, si trova il modo per poter accelerare i tempi del progetto. Peccato però che la vecchia concessione non parli di un porto crocieristico come quello che vuole realizzare la società statunitense, che fa capire che non ha tempo da perdere in questioni amministrative: per fortuna tutto può accelerarsi grazie al profilarsi all'orizzonte dell'Anno Santo. Nel Giugno 2023, nel secondo DPCM Giubileo, il Porto Turistico crocieristico Isola Sacra viene inserito tra le opere essenziali per poter portare i pellegrini a Roma. Tutti d'accordo: dal Comune di Fiumicino, a Roma Capitale fino, ovviamente al governo Meloni.

Qui, iniziano i dubbi. Innanzitutto, in nessun caso secondo la legislazione nazionale, un Comune può essere chiamato a gestire una concessione e progettualità per un porto di funzione Commerciale. Eppure, l'idea è quella di un ancoraggio dove possano essere parcheggiate le maxi navi da crociera della Caribbean, le più grandi al mondo.

Così molti comitati di zona, tra cui “I Tavoli del Porto” e le associazioni che si occupano di tutela ambientale e del paesaggio, iniziano a sollevare molti dubbi.

Oltre alle anomalie sul piano normativo, ci si domanda come sarebbe la mobilità di Isola Sacra dal momento che, avendo una densità di circa 15mila abitanti, si ritroverà circa 10mila pellegrini sbarcanti. Una mobilità, quella di Isola Sacra, che già versa in una situazione critica, che per la sua natura di “Isola” ha solo tre punti di attraversamento. Di questi: il Ponte del 2 Giugno che ha una limitazione per i mezzi pesanti. Il Ponte della Scafa: oggetto di recenti lavori di manutenzione non risolutivi del problema del traffico. Infine il Viadotto dell’aeroporto: gestito dall’Anas che ha accertato lo stato di degrado della struttura e dichiarato insicuro il transito. Insomma, uno stato di mobilità poco adatto a far trafficare i pellegrini verso Roma.

Tutto questo accadrebbe se, nonostante le forzature del Dpcm governativo sul Giubileo, il porto dovesse essere pronto per il 2025. Perché nel caso non lo fosse, come sbarcherebbero i pellegrini? La risposta della Waterfront ha lasciato un po’ perplessi: le navi da crociera si fermeranno a un miglio dalla costa, i pellegrini verranno portati attraverso delle lance. E quando il mare non è in buone condizioni? Ma soprattutto le navi rimarrebbero con i motori accesi? Eppure chi vive il territorio sa bene quanto l’inquinamento acustico sia già presente a causa dell’aeroporto.

Un altro fatto non di poco conto è rappresentato dall’aspetto ambientale. Delle navi di 300 metri avrebbero bisogno di un fondale di almeno 12 metri. Attualmente, i fondali della zona di Isola Sacra sono di 5 metri. Così, per poter raggiungere la giusta profondità andrebbero dragati 3 milioni di metri cubi di sabbia, con effetti sull’ambiente facilmente immaginabili.

Insomma un progetto faranoico ma con troppe lacune. E mentre il tempo stringe e il Giubileo è dietro l’angolo, c’è chi lascia tutti con il fiato sospeso: il Ministero per i Beni e le attività Culturali, che proprio pochi giorni fa, dopo aver visionato il progetto, ha evidenziato gravi criticità.

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