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Il carabiniere che ha ucciso un uomo e ferito l’ex era depresso ma continuava a essere armato

La procura di Cassino vuole capire come mai, se Giuseppe Molinaro soffriva di depressione, non gli erano state ritirate le armi che aveva in casa. L’uomo ha ucciso con la pistola d’ordinanza.
A cura di Natascia Grbic
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Soffriva di depressione da diverso tempo, e da anni andava da una psicologa: eppure Giuseppe Molinaro, il carabiniere che martedì 7 marzo ha ucciso il direttore d'albergo Giovanni Fidaleo e ferito gravemente la sua ex, era armato. Il 58enne ha sparato con la sua pistola d'ordinanza, ma a casa aveva anche altre armi. La procura di Cassino vuole vederci chiaro e capire come mai nessuna di queste gli era stata ritirata.

Ciò che è emerso finora è che Molinaro tre anni fa era stato sospeso dal servizio proprio per una forte depressione avuta in seguito alla morte della madre. Era stato seguito dal reparto di psichiatria e psicologia militare dell’Arma dei Carabinieri di Roma, e dopo circa quattro mesi dichiarato idoneo a tornare in servizio. Durante quel periodo l'arma gli era stata ritirata, e poi riconsegnata quando è arrivato l'ok dei medici.

Ma Molinaro non sembra avesse risolto completamente i suoi problemi. Per tre anni aveva continuato a essere da una psicologa, esterna all'arma dei carabinieri, la stessa dalla quale si era recato subito dopo aver ucciso Fidaleo e ferito l'ex, confessando l'omicidio. È stata lei a chiamare i carabinieri. Il 58enne a quel punto si è costituito nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, dove è attualmente detenuto con l'accusa di omicidio e tentato omicidio.

Ma ci sono ancora dei punti oscuri da chiarire. Perché se Molinaro aveva problemi di salute mentale poteva continuare a detenere non solo la sua pistola d'ordinanza, ma anche altre armi in casa? Sono stati fatti dei controlli per verificare la sua idoneità psichiatrica al servizio? È emerso inoltre che il 58enne era in malattia da circa venti giorni: non è però chiaro se fosse in malattia proprio per la sua depressione è per altri motivi.

I legali di Molinaro, Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli, hanno fatto sapere che chiederanno una valutazione psichiatricadel loro assistito.

Il carabiniere sostiene che non voleva uccidere nessuno, che era andato all'albergo di Suio Terme per avere un chiarimento con Fidaleo. Molinaro ha dichiarato che il 67enne ha però preso una spranga di metallo e a quel punto lui avrebbe sparato. Sarà cruciale la testimonianza di M., la donna ferita ancora ricoverata al Gemelli di Roma, le cui condizioni stanno progressivamente migliorando. Molinaro si è difeso dicendo che Fidaleo aveva una relazione con la donna, sua compagna: eppure sembra che la donna l'avesse lasciato, e che lui abbia ucciso il direttore d'albergo e ferito la donna proprio perché non tollerava la fine della relazione.

Giuseppe Molinaro si trova ora in carcere. Non gli è stata contestata la premeditazione dell'omicidio. Anche se, e questo è un altro punto da chiarire, l'uomo si è presentato armato a quello che avrebbe dovuto essere un ‘chiarimento', nonostante non fosse in servizio.

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