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Gaia e Camilla travolte e uccise a Roma da un'auto

Gaia e Camilla uccise a Corso Francia, Pietro Genovese condannato a 8 anni

Pietro Genovese è stato condannato a 8 anni di carcere con il rito abbreviato per la morte delle sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. La sentenza è stata emessa dopo che la scorsa volte il giudice aveva chiesto un rinvio per chiarire la dinamica dell’incidente avvenuto su Corso Francia. Il pm aveva chiesto una condanna a 5 anni, ma la corte ha deciso di aggravarla di 3 anni.
A cura di Natascia Grbic
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Pietro Genovese, il ragazzo che la notte del 22 dicembre ha investito e ucciso le due sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, è stato condannato a 8 anni di carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto per lui cinque anni di reclusione. Una sentenza, quella per il figlio del famoso regista, arrivata a quasi un anno esatto dalla sera dell'incidente, quando la macchina guidata dal giovane le ha travolte in pieno mentre attraversavano Corso Francia. Gaia e Camilla erano andate a pattinare con degli amici, avevano appena scritto ai genitori che stavano per arrivare a casa. Ma quella porta, non è mai stata varcata: qualche minuto dopo sono state colpite in pieno dalla macchina guidata da Genovese, morendo sul colpo. Forse non si sono nemmeno rese conto di quello che era accaduto.

Il Suv di Genovese dopo l'incidente
Il Suv di Genovese dopo l'incidente

Il rinvio della sentenza per i dubbi sulla dinamica

La sentenza per Pietro Genovese doveva arrivare lo scorso 30 ottobre, ma i giudici hanno rimandato la loro decisione a causa dei forti dubbi sulla dinamica dell'incidente. In due udienze separate sono state ascoltati in aula i testimoni del sinistro e i periti che hanno svolto le consulenze tecniche. Un'integrazione probatoria che viene chiesta dal giudice nel caso ritenga carenti le ricostruzioni della procura. Quello che il giudice ha voluto chiarire, è se Gaia e Camilla abbiano attraversato sulle strisce pedonali o meno. Due gli elementi sui quali si è voluto fare chiarezza: la targa del Suv di Genovese, trovata vicina alle strisce, e il corpo di Gaia, rinvenuto molto più avanti rispetto a quello dell'amica. Il medico legale aveva dichiarato non possibile che la ragazzina fosse stata colpita da un'altra auto. Ipotesi però che non è stata scartata dal giudice.

La proposta di patteggiamento di Genovese

Il pubblico ministero aveva chiesto per Pietro Genovese cinque anni di reclusione. Il giovane, che si trova agli arresti domiciliari dal 26 dicembre, aveva proposto tramite i suoi legali un patteggiamento a 2 anni e 3 mesi: proposta rifiutata dalla procura perché considerata troppo mite e perché a Genovese era stata già ritirata la patente per violazioni del codice della strada. Il ragazzo ha sempre sostenuto di non averle viste, che non stava correndo e che le due sedicenni erano passate con il rosso. Quando le forze dell'ordine sono arrivare sul posto, lo hanno trovato positivo ai test tossicologici per alcol e droga. Se la marijuana e la cocaina non è detto che le abbia assunte quella sera stessa, è certo che il giovane abbia bevuto del vino prima di mettersi alla guida. Tanto che è stato trovato con un tasso alcolemico tre volte superiore alla media consentita dalla legge (che per lui era zero essendo neopatentato).

La morte di Gaia e Camilla

L'incidente in cui hanno perso la vita Gaia e Camilla ha sconvolto parenti e amici, che non si aspettavano una simile tragedia a devastare le loro vite. Le due ragazzine sono morte sul colpo. Il corpo di Gaia è stato trascinato per oltre quindici metri, con Genovese che si è fermato oltre 200 metri dopo l'impatto. Una distanza considerevole, che ha fatto ipotizzare che il giovane stesse cercando di scappare. Una considerazione sempre respinta dal 22enne, anche se non è mai stato chiarito il motivo di tale distanza. Sul luogo dell'incidente sono arrivati anche i genitori delle due ragazzine: una scena straziante, con i cadaveri praticamente irriconoscibili a causa della violenza dell'impatto.

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