Furto in casa della deputata Pd Patrizia Prestipino a Mostacciano
Furto in casa della deputata PD romana Patrizia Prestipino. A mettere a segno il colpo sono stati ignoti, che nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 27 gennaio, sono entrati di nascosto all'interno della sua abitazione in zona Mostacciano, nel IX Municipio di Roma, approfittando della sua assenza. La deputata ieri ha trascorso parecchie ore lontano da casa, partecipando alle votazioni alla Camera per eleggere il Presidente della Repubblica e alle celebrazioni in occasione della Giornata della Memoria al Ghetto di Roma davanti alla lapide che ricorda la deportazione degli ebrei di Roma del 16 Ottobre del 1943. A darne notizia è stata lei stessa attraverso i suoi canali social.
"Stasera torno a casa e trovo l’appartamento svaligiato dai ladri e Lola e Lù mezze addormentate – si legge in un post pubblicato su Facebook – Io non so se questi maledetti leggeranno mai questo post, ma sappiano che la Digos è già operativa e, insieme alle immagini della telecamera che ho sparse ovunque, ricostruiamo chi sono. E vi assicuro che non avranno vita facile. Gli conviene farmi recapitare le cose a cui sono più affezionata. Che non sono quelle di valore. Che erano ben poche. Ma quelle che portavo nel cuore. Parola mia!".
I ladri hanno avvelenato cani di Prestipino
Secondo le informazioni apprese prima delle ore 19 qualcuno si è intrufolato in casa della deputata, mettendo tutto a soqquadro e portando via oggetti di valore appartenenti alla sua famiglia e ai quali era molto affezionata. "La cosa che mi fa più male è che hanno addormentato i miei cani" ha detto. Prestipino si è accorta del furto solo una volta rientrata, dopo una giornata piena di impegni istituzionali che l'avevano tenuta fuori fino a sera. Fortunatamente i suoi due Labrador stanno bene, nonostante il grande spavento. Sulla vicenda indagano gli agenti della Digos, che sono intervenuti all'interno dell'abitazione per effettuare gli accertamenti del caso. Tra gli oggetti che le hanno rubato ci sarebbe un anello, gli orologi del compagno e, appunto, oggetti appartenenti alla sua famiglia. Al vaglio le immagini immortalate dalle telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver ripreso i malviventi.