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Foto di Mussolini e beneficenza solo agli italiani: chi sono gli ultras accusati dell’omicidio di Raffaele Marianella

Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini sono i tre ultras fermati dalla polizia e trasferiti in carcere per l’assalto al pullman di tifosi di basket in cui è rimasto ucciso Raffaele Marianella, uno degli autisti. Almeno due di loro sono legati all’estrema destra.
A cura di Beatrice Tominic
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Sono tre gli ultras fermati per l'assalto con sassi e mattoni contro il pullman carico di tifosi di basket, ritenuti responsabili dell'omicidio dell'autista del mezzo, Raffaele Marianella, e finiti in carcere. Si tratta di Manuel Fortuna, 31 anni, Kevin Pellecchia di 20 e Alessandro Barberini di 53. Indagata per favoreggiamento una quarta persona. Secondo quanto dichiarato dalla Questura di Rieti a carico dei tre sono emersi gravi indizi di colpevolezza. Si tratta di ultras attivi nei gruppi di tifo organizzato della Curva Terminillo, legati a movimenti di estrema destra.  Tutti e tre hanno respinto le accuse, negando di aver tirato sassi e mattoni contro il pullman.

Fermati per l'omicidio dell'autista di pullman tre ultras reatini di estrema destra

I tre, fermati per omicidio e finiti in carcere, sarebbero ultras legati a gruppi di tifo organizzato riconducibili all'estrema destra, come già emerso nel corso degli accertamenti investigativi eseguiti prima del fermo. Il gruppo sarebbe già stato segnalato durante altri incontri di pallacanestro a Rieti, sempre a causa di tensioni con altre tifoserie ospiti. Almeno due di loro, Barberini e Fortuna, sono legati al gruppo ‘La Roccaforte Rieti', associazione di estrema destra tra le cui attività principali – almeno a quanto emerge dai social – vi sono le raccolte alimentari dedicate alle famiglie in difficoltà. Ma, viene specificato, ‘reatine' e ‘italiane'. Fortuna, in alcuni articoli di giornali locali – tra cui RietiLife – parlava a nome della Roccaforte, come uno dei membri più attivi e in vista. Nei social di Barberini, in particolare, oltre a locandine della Roccaforte, si trovano immagini di Benito Mussolini, loghi con scritto ‘Il 25 aprile non è la mia festa', e continui richiami alla dittatura fascista.

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A permettere agli agenti di rintracciare i sospettati sono stati i colleghi che stavano scortando il pullman in superstrada: hanno visto alcune persone, inizialmente nascoste dietro alla vegetazione, con il volto travisato raggiungere delle automobili parcheggiate sotto al cavalcavia e allontanarsi. Uno dei veicoli, però, è stato bloccato dagli agenti. Il cerchio si è chiuso con dodici tifosi, da cui poi sono spuntati i tre nomi, fermati poiché gravemente indiziati di omicidio volontario, reato per cui è stata aperta l'inchiesta.

Le indagini continuano nei gruppi di Whatsapp

Le indagini, però, non si fermano ai tre a cui, nel corso della serata, si è aggiunto un quarto indagato. Gli inquirenti stanno setacciando la chat di Whatsapp alla ricerca dei nomi di altre persone che potrebbero aver partecipato all'assalto al pullman. Anche per questo sono stati ascoltati diversi tifosi della squadra reatina.

Al vaglio di chi indaga, oltre ai cellulari, anche le immagini registrate dalle telecamere presenti all'interno e all'esterno del palazzetto sia prima, durante che dopo la partita, comprese quelle che si trovano lungo il percorso del pullman prima dell'assalto, fino alla zona Contigliano, dove non sarebbero presenti le videocamere.

Raffaele Marianella, l’autista del pullman morto a Rieti
Raffaele Marianella, l’autista del pullman morto a Rieti

Non appena appreso del fermo, nel frattempo, la Sebastiani Rieti ha fatto sapere che si costituirà parte civile nei confronti dei presunti responsabili. "Troppo grande il danno arrecato al club in termini economici e di immagine", è quanto scritto in una nota.

Cosa è successo dopo la partita di basket a Rieti

I fatti sono avvenuti la scorsa domenica, 19 ottobre 2025, a seguito della partita Lega A2 tra Sebastiani Rieti e Pistoia Basket. Che dietro all'assalto ci fossero frange ultras della squadra che giocava in casa, era chiaro fin dall'inizio: come ricostruito prontamente dalla Questura, hanno cercato il contatto già mentre il match era ancora in corso. Anche per questa ragione il pullman di tifosi toscani è stato scortato dalle forze dell'ordine per un tratto di strada.

Questo, però, non ha impedito di evitare il peggio. Nascosti dalla vegetazione al chilometro al km 5+800 della superstrada della Rieti-Terni, a circa 100 metri dopo l'uscita per Contigliano, ormai fuori dal centro abitato, gli ultras hanno iniziato a lanciare contro al pullman massi e mattoni uno dei quali ha colpito il parabrezza. E ha ucciso l'autista, il sessantacinquenne Raffaele Marianella, prossimo alla pensione.

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