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Finito il maxi rave ora aperta un’inchiesta per individuare i responsabili

La procura di Viterbo dopo la fine del maxi rave sul lago di Mezzano ha aperto un’inchiesta per individuare gli organizzatori dell’evento che ha portato 8.000 partecipanti a radunarsi nel viterbese da tutta Europa. Con la fine dell’evento sono state identificate 3.000 persone e circa 1.200 veicoli, sequestrati impianti acustici e gruppi elettrogeni.
A cura di Redazione Roma
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Tremila persone e milleduecento mezzi tra macchine e furgoni identificati. È questo il bilancio delle attività di controllo delle forze dell'ordine attorno al maxi rave tenutosi sulle sponde del lago di Mezzano in provincia di Viterbo. L'evento, che ha richiamato migliaia di partecipanti da tutta Europa e, in particolare, da Francia, Germania, Austria e Repubblica Ceca, si è tenuto per sei giorni su un terreno privato di un'azienda agricola. Qui, d'improvviso, seguendo per lo più strade secondarie, sono comparsi nel giro di poche ore centinaia di furgoni montando una vera e propria cittadina autogestita con rifornimenti di acqua e cibo e gli immancabili muri di casse con la musica tekno a tutto volume.

Ora la procura di Viterbo – che già ha aperto un fascicolo per "morte in conseguenza di altro reato" per il decesso di un 24enne inglese nelle acque del lago – potrebbe presto far scattare un'altra indagine per individuare gli organizzatori dell'evento. Ma non sarà facile. Lo Space Travel, così si chiama il teknival alla sua seconda edizione, è infatti uno spazio aperto a tutti quelli che vogliono partecipare portando le loro performance e la propria musica. Tra questi identificare gli organizzatori non sarà facile, anche se sarebbe certa la presenza di alcuni gruppi stranieri nel nucleo che ha dato vita alla festa illegale.

Ieri – dopo giorni di allarmi e trattative tra organizzatori e forze dell'ordine- i sound system hanno spento la musica. All'alba già il grosso dei partecipanti era defluito e le forze dell'ordine, avvicinandosi sempre di più al centro dell'evento hanno spinto gli ultimi a levare le tende e accendere i motori. Una gestione dell'ordine pubblico improntata al dialogo e alla riduzione del danno quella messa in campo, che ha attirato le critiche di molti a cominciare dalla destra a livello nazionale con gli attacchi di Meloni e Salvini alla ministra degli Interni Lamorgese. Ma la valutazione è stata che è un intervento di forza per allontanare 8.000 persone in quelle condizioni sarebbe stato estremamente pericoloso. Durante l'evacuazione dell'area occupata su due furgoni sono stati individuati gruppi elettrogeni e un impianto di amplificazione.

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