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Femminicidio Romina De Cesare, il medico legale: “Fatale la coltellata al cuore”

Secondo l’ultima perizia del medico legale è stata una coltellata al cuore ad uccidere Romina De Cesare, uccisa lo scorso maggio dall’ex compagno nella sua casa a Frosinone.
A cura di Beatrice Tominic
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Ad uccidere Romina De Cesare sarebbe stata una coltellata al cuore. Questo è quanto emerge dall'ultima perizia del medico legale, Gabriele Margiotta, depositata nei giorni scorsi, come riporta il Messaggero. Sono in tutto 15 le coltellate che Pietro Ialongo, ex compagno della donna, le ha inferto lo scoros maggio, nel suo appartamento.

Numerosi i tagli presenti sul resto del colpo: coltellate al sulle braccia e sulle gambe. Una coltellata, inizialmente sembrata fra le fatali, è quella all'addome che ha colpito il fegato: secondo questa perizia, però, avrebbe colpito l'organo superficialmente.

Il femminicidio di Romina De Cesare

Romina De Cesare è stata uccisa lo scorso 2 maggio nel suo appartamento in centro a Frosinone. Ad ucciderla l'ex compagno, Pietro Ialongo, perito informatico di 38 anni: si erano lasciati da poco e lui non accettava la fine della relazione. Il culmine è stato raggiunto, poi, a causa di una lite per un'automobile. Anche a relazione finita, dopo dieci anni, il ragazzo era rimasto nell'appartamento di Romina, in attesa di trovare una nuova sistemazione. Proprio lì, in quell'abitazione, l'ha uccisa. Il primo ad allarmarsi, è stato il suo attuale compagno: Romina aveva smesso di rispondere alle telefonate e non rispondeva più neppure neppure al citofono. Così sono state chiamate le forze dell'ordine che, forzando la porta di ingresso, sono entrate in casa e hanno rinvenuto il corpo della ragazza.

Il ritrovamento dell'uomo a Sabaudia

Nel frattempo Ialongo, dopo aver ucciso l'ex compagna, ha raggiunto in automobile la spiaggia di Sabaudia, dove è stato trovato e fermato seminudo dai carabinieri del luogo. A confermare la connessione fra l'uomo in stato confusionale sulla spiaggia di Torre Paola e la ragazza morta nell'appartamento, alcuni oggetti nella macchina. Poi, dopo alcune ore, è crollato e ha confessato l'omicidio. "Non si è reso conto di cosa diceva", ha dichiarato a tal proposito l'avvocato Vincenzo Mercolino, l'avvocato difensore di Ialongo che, adesso, si trova detenuto nel carcere di Latina.

Atteso per il prossimo 23 settembre l'incidente probatorio voluto dall'indagato.

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