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Estate Romana Villa Ada, Comune rischia risarcimento milionario: “Vincitore non poteva partecipare”

Il Comune di Roma potrebbe dover elargire un risarcimento milionario alla Nosb S.r.L. che nel 2017 non aveva vinto il bando per l’assegnazione dell’Estate Romana a Villa Ada. “La società vincitrice del bando aveva il nostro stesso programma: di 25 artisti che avevano un contratto con noi, ne avevano segnati 23 in calendario. Un calendario che non avrebbero mai poluto rispettare dato che quegli stessi artisti avevano un accordo con la nostra società”. Il Comune di Roma avrebbe dovuto insospettirsi e controllare, ma all’epoca non fu fatto nulla di tutto questo.
A cura di Natascia Grbic
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Un processo vinto al Consiglio di Stato e un altro in corso per un risarcimento danni che potrebbe essere milionario. Adesso il Comune di Roma, che nel 2017 ha mancato di effettuare un soccorso istruttorio sulle società partecipanti al bando di affidamento di Villa Ada, dovrà trovare una soluzione per la società Nosb S.r.L., che aveva perso il bando dell'Estate Romana. Ma cos'è successo nel 2017? Facciamo un passo indietro: alcune società avevano partecipato al bando per l'assegnazione di Villa Ada per il triennio 2017-2019. Un evento che richiama diverse aziende che presentano un programma culturale e una scaletta con gli artisti per la manifestazione ‘Villa Ada – Roma incontra il mondo‘. Una vince, le altre perdono. La Nosb S.r.L. perde. Una cosa che può capitare e che gli organizzatori avevano messo in conto. Ma quando è stato fatto l'accesso agli atti per capire dove si era sbagliato, hanno scoperto che in realtà la vincita di quel bando da parte dell'azienda concorrente non era totalmente legittima.

"Quando abbiamo perso ci siamo congratulati con l'azienda vincitrice e, con grande dispendio di energie, ci siamo spostati all'Ex Dogana  – spiega a Fanpage.it Giulio Amorosetti, amministratore unico di Nosb – Abbiamo richiesto poco dopo l'accesso agli atti per vedere cosa avevamo sbagliato e fare meglio la volta dopo. E siamo rimasti di stucco: la società vincitrice del bando aveva il nostro stesso programma. Di 25 artisti che avevano un contratto con noi, ne avevano segnati 23 in calendario. Un calendario che non avrebbero mai potuto rispettare dato che quegli stessi artisti avevano un accordo con la nostra società". A quel punto, è arrivata la rabbia. "Ci siamo stizziti, com'è possibile che una società crei un calendario che poi non è in grado di rispettare?". E specifica: "Il problema non è perdere, può capitare. Ma perdere perché qualcuno ci ha copiato non è accettabile". La Nosb S.r.L., tramite gli avvocati amministrativisti Marco Di Lullo e Antonio Nicodemo, fa quindi ricorso al Tar: il Comune di Roma, infatti, avrebbe dovuto accorgersi di due bandi uguali e procedere con un soccorso istruttorio. Il Tar dà ragione alla Nosb, e la manifestazione ‘Villa Ada – Roma incontra il mondo' viene immediatamente bloccata.

"Il Tar ci ha dato ragione e così anche il Consiglio di Stato – continua Amorosetti – Se non si sbrigano a trovare una soluzione, subentrerà il prefetto. In teoria dovrebbero ridarci Villa Ada, ma dato che non è più possibile devono trovare un modo per risarcirci". Al momento non c'è stata ancora risposta, nonostante la sollecitazione della prefettura. E la Nosb ha in piedi anche un'altra causa contro il Comune di Roma: quella per il risarcimento danni. Che, stando alle perdite subite per i mancati introiti di Villa Ada, potrebbe essere milionario. "Non può esistere che due bandi uguali non subiscano perlomeno un soccorso istruttorio dal Comune – conclude Amorosetti – Come minimo avrebbero dovuto chiederci un'integrazione. L'altra società non era ammissibile, siamo rimasti di sasso quando l'abbiamo scoperto. E il danno per noi è stato enorme".

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