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Emergenza siccità, oggi Zingaretti dichiarerà lo stato di calamità: nessun razionamento a Roma

Nelle prossime ore il presidente Zingaretti firmerà lo stato di calamità per tutto il Lazio. Per il momento è escluso il razionamento dell’acqua a Roma.
A cura di Enrico Tata
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Il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha annunciato ieri lo stato di calamità in relazione all'emergenza siccità e oggi firmerà il provvedimento. "Servirà ad adottare immediatamente le prime misure e a invitare i sindaci alle prime norme di contenimento. Ovviamente dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari", ha dichiarato Zingaretti. La Regione ribadisce, tuttavia, che spetterà ai comuni tradurre lo stato di calamità in provvedimenti specifici con apposite ordinanze. Saranno quindi i sindaci a stabilire le regole per i loro cittadini.

A Roma nessun razionamento, per ora

"Con Roberto Gualtieri ho già parlato parlato. La situazione di Acea Ato 2, che poi era l'oggetto della riunione, ad ora esclude forme di turnazione di fonte idrica. Ma qui parliamo di fenomeni legati alla natura, quindi è bene verificare nei limiti del possibile le forme per invitare alla limitazione del consumo idrico", ha spiegato ancora il presidente della Regione Lazio. La città di Roma, che è servita dall'acquedotto del Peschiera, non è per ora a rischio razionamento. I quartieri più critici della Capitale sono quelli nella fascia Sud-Est. La Regione ha anche escluso captazioni dal lago di Bracciano.

Emergenza siccità, Castelli Romani la zona più critica

"Anche il Tevere che scorre intorno ai 100 metri cubi al secondo ha un calo di portata abbastanza preoccupante che ovviamente deriva dal calo di portata dei suoi 42 affluenti. C'è una forte preoccupazione. Devo dire non tanto su Roma dove la riserva idropotabile è in montagna nel reatino, per cui stiamo abbastanza tranquilli per le prossime settimane, ma molte altre località, non servite da falde montane, sono ovviamente a rischio", aveva spiegato Erasmo D'Angelis, segretario generale dell'autorità di bacino del Tevere, all'agenzia Ansa. Le zone più a rischio del Lazio sono quelle a nord di Roma e quelle a sud Est, soprattutto nella zona dei Castelli Romani.

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