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Dopo l’Agenzia delle Entrate, il caso del bar del Tribunale Civile di Roma che non fa gli scontrini

Un servizio di Striscia la Notizia ha documentato come il bar del Tribunale civile di Roma non rilascia gli scontrini ai clienti. Il caso dopo quello dell’Agenzia delle Entrate.
A cura di Natascia Grbic
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Dopo il caso del bar della sede dell'Agenzia dell'Entrate al Torrino che non rilasciava lo scontrino ai clienti che prendevano il caffè, adesso è la volta del bar del Tribunale Civile a finire nel mirino. Come nel caso precedente, anche questa volta a mostrare il viavai di clienti che pagavano ma non ottenevano la ricevuta, è la trasmissione televisiva Striscia la Notizia.

Gli inviati di Striscia la Notizia sono entrati nel bar con le telecamere nascoste per documentare il mancato rilascio degli scontrini dopo alcune segnalazioni che sono arrivati nei giorni scorsi alla redazione. A molti clienti viene dato il resto ma non la ricevuta. Tra loro, si vede nel servizio, anche un carabiniere in divisa.

"Dopo tutto quello che è successo, proprio in tribunale ci dimentichiamo di fare gli scontrini?", chiede Jimmy Ghione al cassiere. Le telecamere di Striscia sono poi allontanate dalle forze dell'ordine, con la motivazione che non è consentito fare riprese all'interno del bar.

Il precedente è quello del bar della sede dell'Agenzia delle Entrate al Torrino. Anche in quell'occasione Striscia la Notizia documentò il mancato rilascio degli scontrini. Jimmy Ghione fu addirittura aggredito dal barista, che gli disse "Prendo il coltello e vi ammazzo". Il bar fu chiuso qualche mese dopo il servizio.

In seguito a quell'episodio, i lavoratori del bar scrissero un comunicato in cui condannavano i servizi di Striscia la Notizia presso la sede di via Canton, spiegando che si era assistito a una "inaccettabile gogna mediatica volta a banalizzare l'impegno quotidiano di lavoratori responsabili e professionali, gettando fango ed accusando di connivenza chi fa il proprio lavoro in modo onesto. Un attacco vergognoso che alberga in una comunicazione che diventa solo sensazionalismo e diffamazione".

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