Diego, 31enne in coma per il coronavirus, si sveglia: “Ho resistito e ho vinto”

Diego Gianella, gestore della Casa Clandestina di Ostia, si è svegliato dal coma. Contratto il coronavirus all'età di trentun anni, ha manifestato i sintomi della malattia lo scorso ottobre e nel giro di poco tempo le sue condizioni di salute hanno richiesto il ricovero ospedaliero. Successivamente il suo stato è peggiorato fino a richiedere il trasferimento nel reparto di rianimazione. Così Diego ha lottato tra la vita e la morte in un letto del Policlinico Umberto I di Roma. Oggi ha annunciato la lieta notizia, che tutti aspettavamo: "Scrivo solo ora perché dopo svegliato dal coma non riuscivo nemmeno a muovere le dita. È stata dura, durante il coma sognavo tanto. I sogni più o meno mi parlavano di resistenza, io ho resistito ed ho vinto. Sono vivo. Mi avete scritto in millemila, ho visto i messaggi ma non riuscivo a rispondere, ed insieme alla mia famiglia mi avete dato tanta forza ed energia per farmi svegliare.Ora voglio sbrigarmi e rimettermi, perché ci sta tanto da fare, ho voglia di rivedervi, di tornare alla Casa Clandestina ed aiutare in questo periodo di enorme difficoltà. Non voglio nemmeno fare una parentesi su chi dice che sono stato alla casa con la febbre, ed il fatto che non ci siano stati focolai ne è la prova. Al primo sintomo me ne sono stato a letto. Sono felice di essere vivo, quindi dovrete sopportarmi ancora, poi non vedo l'ora di abbracciare le persone che amo una volta uscito da qui.Un abbraccione, grazie dei messaggi e per sostenere la Casa Clandestina".

Diego affetto da Covid non riusciva a respirare da solo
Diego ha contratto il Covid e nel giro di poco i sintomi sono peggiorati, accusando un'insufficienza respiratoria, che ha richiesto il supporto dei macchinari. Intubato all'ospedale Lazzaro Spallanzani, i medici gli hanno diagnosticato una polmonite insterstiziale e hanno scoperto che aveva una carica virale altissima. Il trentunenne non aveva patologie pregresse e il suo caso ha tenuto alta l'attenzione. Diego, molto conosciuto in città per il suo impegno nel sociale, è rimasto grave fino ai primi di novembre, i medici in alcuni frangenti, viste le sue critiche condizioni, hanno creduto che non ce l'avrebbe fatta. Invece fortunatamente con il passare dei giorni "è migliorato lentamente, ha tenuto duro e non ha mollato di un centimetro" hanno commentato gli amici, che appresa la notizia che è salvo, non vedono l'ora di poterlo riabbracciare.
