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Covid 19

Diego, ancora grave gestore Casa Clandestina di Ostia: “Medici pensavano non superasse la notte”

Diego Gianella, il gestore della Casa Clandestina di Ostia, è ancora ricoverato in condizioni critiche a causa del coronavirus. “Finalmente 4 giorni fa la dottoressa ci ha detto che, nonostante la situazione, ‘si è aperto uno spiraglio di luce’ – dicono gli amici – Sta combattendo da settimane, ci sono stati momenti terribili, ma lui non molla di un centimetro”.
A cura di Natascia Grbic
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Diego Gianella, il gestore della Casa Clandestina di Ostia, è ancora ricoverato in condizioni critiche nel reparto di rianimazione dell'ospedale Umberto I di Roma. Il trentenne, persona molto conosciuta a Ostia per il suo attivismo politico e le opere di volontariato a fianco dei più deboli, è stato intubato il 14 ottobre a causa di complicazioni derivanti dal coronavirus. Gli aggiornamenti sul suo stato di salute arrivano direttamente dai suoi amici, che dopo quasi un mese hanno aggiornato lo status della pagina Facebook della Casa Clandestina, per avvisare delle condizioni di Diego. Che, spiegano, rimangono gravi ma con ‘uno spiraglio di luce'.

Il 31enne ricoverato all'Umberto I

"Lunedì l’ho rivisto tramite una videochiamata in cui, nonostante non potesse parlare, ci ha detto un mare di cose – spiega l'amico – Quei pochi minuti mi sono sembrati 29 giorni! Diego è ad oggi ancora ricoverato in condizioni critiche nel reparto di rianimazione Covid dell’Umberto Primo, ma finalmente 4 giorni fa la dottoressa ci ha detto che, nonostante la situazione, ‘si è aperto uno spiraglio di luce'. Sta combattendo da settimane, ci sono stati momenti terribili, ma lui non molla di un centimetro".

"Diego non lavora dal 6 ottobre"

Subito dopo la notizia del ricovero di Diego Gianella, avvenuta il 14 ottobre, sono state diffuse notizie da alcuni media locali secondo le quali il ragazzo avrebbe lavorato con la febbre. "Diego non lavora alla Casa Clandestina da martedì 6 ottobre, quel giorno al telefono lo sento un po' chiuso. Il mercoledì, suo giorno di riposo, viene sostituito come spesso accade da me; continuo a sostituirlo fino a domenica, posticipando il suo rientro di giorno in giorno, perché le sue condizioni, che di fatto non erano allarmanti, comunque non gli permettevano di lavorare in un locale". Domenica inizia ad avere la febbre alta. "Martedì 13 Diego decide di andare a fare il tampone molecolare, ma quelli della Asl non glielo fanno e, nonostante fosse febbricitante e avesse fatto 3 ore di fila, lo rimandano a casa perché non ha l’impegnativa. Prova a farla telefonicamente, ma non riesce a mettersi in contatto col medico. Continua la febbre alta e inizia un forte mal di testa. Mercoledì 14 mattina torna a fare il tampone con l’impegnativa, ma nel pomeriggio, dopo 4 ore di fila, quando torna a casa, peggiora e comincia ad avere problemi respiratori. Chiamiamo l’ambulanza e da quel momento inizia l’incubo".

Il ricovero al Grassi e poi allo Spallanzani

Diego viene prima portato all'ospedale Grassi di Ostia, dove viene sedato e intubato. Risulta avere una polmonite bilaterale interstiziale, dopodiché arriva il risultato del tampone: positivo. Viene ricoverato all'Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani nel reparto di rianimazione Covid. "Quella stessa mattina un medico ci confessa che non credeva che Diego avrebbe superato la notte e nei giorni successivi altri medici ci dicono in più occasioni che dovevamo tenerci pronti al peggio, ma che lui essendo giovane ce l’avrebbe messa tutta". Gianella viene spostato all'Umberto I perché ha bisogno dell'ECMO: attualmente è ancora ricoverato lì in condizioni critiche, ma i suoi amici e familiari sperano che possano riprendersi il prima possibile.

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