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Cosa sappiamo dell’incidente in piscina a Roma: fratellini avvelenati dal cloro, uno rischia danni neurologici

Cinque bambini sono finiti in ospedale dopo aver fatto un bagno in una piscina di un circolo sportivo in via Capanna Murata, zona Borghesiana, periferia Sud Est di Roma. Molto probabilmente si sono sentiti male a causa di un’intossicazione da cloro. Uno rischia danni neurologici.
A cura di Enrico Tata
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Quattro fratellini di 5, 7, 9 e 11 anni e una bimba di 7 anni. In cinque sono finiti in ospedale dopo aver fatto un bagno in una piscina di un circolo sportivo in via Capanna Murata, zona Borghesiana, periferia Sud Est di Roma. Molto probabilmente si sono sentiti male a causa di un'intossicazione da cloro. "Mamma, l'acqua sta diventando gialla", hanno gridato prima di iniziare a tossire, ad avere problemi respiratori e bruciature sulla pelle.

Ancora in terapia intensiva uno dei fratellini: "Rischia danni neurologici"

I piccoli sono stati soccorsi e accompagnati d'urgenza al pronto soccorso del Policlinico Umberto I: due sono stati dimessi subito, altri due sono ricoverati in reparto. Il più grave, un bambino di 9 anni, è ancora in terapia intensiva e rischierebbe gravi danni neurologici per inalazione da cloro.

Le indagini sulla piscina della Borghesiana

Le indagini sono ancora in corso e i risultati delle analisi dell'acqua non sono stati ancora diffusi ufficialmente. La procura sta indagando per lesioni e l'impianto sportivo è stato sequestrato per permettere alla polizia di effettuare tutti gli accertamenti del caso. Gli agenti della scientifica si stanno occupando dei rilievi sul posto, mentre le indagini sull'accaduto sono state affidate agli uomini del distretto Casilino. Indagini in corso anche da parte del personale dell'ispettorato del lavoro.

Quali sono i rischi di un'intossicazione da cloro

Sulla vicenda è intervenuta la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che ha spiegato gli aspetti scientifici dell'incidente e i relativi rischi: "I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque delle piscine, come ad esempio ipoclorito di sodio e di calcio, acido solforico, acido tricloroisocianurico, sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi", ha spiegato il presidente Alessandro Miani.

"Nel caso in cui ipocloriti e cloroisocianurati vengano a contatto con i correttori di acidità (acido solforico, cloridrico, ecc.) possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi in pochi sanno che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano nell'uomo gravi ustioni a naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti dall'esposizione, e provocano spesso tosse ed emissione di sangue con l'espettorato, oltre a conati di vomito e difficoltà respiratorie".

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