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Coronavirus Lazio, l’assessore D’Amato: “Preoccupato per aumento casi, stretta su movida e feste”

Intervistato da Repubblica, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato parla della strategia adottata dalla Regione Lazio per fermare la diffusione del coronavirus all’interno della regione. Si punta sull’aumento delle cliniche per l’elaborazione dei tamponi rapidi, coinvolgendo anche medici di famiglia, e sull’apertura di nuovi drive-in. Pronta dal 15 ottobre la distribuzione dei vaccini antinfluenzali. E su Latina: “No lockdown, ma dati ci preoccupano”.
A cura di Francesco Muccino
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"Avremo più drive-in, aumenteremo da 62 a 200 le cliniche autorizzate a offrire i tamponi rapidi e daremo il via libera alla loro somministrazione anche a medici di famiglia e pediatri. Dobbiamo ampliare la base dello screening. Arriveremo a regime in un paio di settimane". Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, illustra in un'intervista concessa a Repubblica la strategia per contrastare la diffusione del coronavirus nel Lazio, attualmente una delle regioni più colpite: solo ieri sono stati 357 i nuovi contagi segnalati, il numero più elevato dall'inizio della pandemia. Ragione per cui D'Amato non nasconde la sua preoccupazione per l'autunno e in vista dell'inverno: "Da 1 a 10 direi 8. Lo so, non è rassicurante. Ma non possiamo abbassare la guardia davanti ai 18.032 casi individuati fin qui".

La strategia: nuovi drive-in, più tamponi rapidi e coinvolgimento medici di famiglia

La Regione Lazio punta ad aprire nuovi drive-in per tutto il territorio, con l'obiettivo di ridurre le lunghe code che si verificano in quelli già aperti: "A Roma puntiamo sul piazzale di Tor Vergata, accanto alla vela di Calatrava, dove si tenne la Giornata mondiale della gioventù del 2000.
Arriveremo anche al Pertini e stiamo vagliando la zona attorno allo stadio Olimpico. Nel resto del Lazio, arriveremo a Pomezia, all'aeroporto di Guidonia e a Monterotondo, Gaeta, Priverno e Aprilia. Apriremo anche drive-in pedonali su prenotazione".

D'Amato punta anche su un incremento dei tamponi lavorati al giorno: "L'obiettivo è arrivare a quota 22mila al giorno, soltanto il Sant'Andrea e il San Giovanni ne analizzano 6 mila. Investiamo anche sui macchinari". "C'è ansia – specifica – tra i romani e i cittadini del Lazio e la capiamo. Stanno aumentando le richieste. Ma crescerà pure la nostra capacità di analizzare i tamponi. Con lo Spallanzani ci sono già il Gemelli e il Bambin Gesù. Poi il Santa Lucia e il San Raffaele. Entreranno in azione anche Ostia e Tivoli". Ma nega l'elaborazione dei tamponi molecolari ai laboratori privati, che "hanno il via libera per quelli rapidi. Per i tamponi di conferma attualmente non hanno i livelli qualitativi validati dallo Spallanzani". Si punta anche ai medici di famiglia e i pediatri, al lavoro con i tamponi rapidi "già nei prossimi giorni".

D'Amato: "Dati di Latina ci preoccupano"

L'assessore si concentra anche sulla situazione di Latina, che desta grande preoccupazione alla luce dei numeri registrati negli ultimi giorni (60 casi solo ieri). D'Amato per ora nega un lockdown della provincia, non ignorando comunque i dati: "Arriveranno strette sulla movida, feste e cerimonie. Abbiamo 10 casi legati a party e battesimi. Uno anche a Roma. Serve attenzione". E aggiunge: "I test ci stanno restituendo diversi positivi. C'è stato un calo di tensione. Il virus è subdolo. Se lo sfidi, rimani impigliato nella rete". A Terracina preoccupa il cluster emerso dopo una cena elettorale della Lega, alla quale ha preso parte il deputato Francesco Zicchieri ora ricoverato in ospedale.

Situazione vaccini antinfluenzali: "Le dosi ci sono"

Delicata anche la questione vaccini antinfluenzali: "Speriamo di sbloccare la somministrazione con i medici in farmacia", dice D'Amato, confermando comunque che le dosi ci sono e che "saranno pronte dal 15 ottobre. Quest'anno dobbiamo distribuirne 2,4 milioni. Ma in primavera speriamo di avere 6 milioni di dosi del vaccino anti-Covid".

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